Covid, Speranza: “Programmare riaperture, ma non bruciamo le tappe”.

di Vittorio Di Mambro Rossetti

“Sono stato accusato di essere ultra rigorista” e di chiudere tutto, aggiunge il ministro, “ma sono stato sempre realista”.

“Siamo consapevoli che c’è un elemento di rischio nell’apertura della scuola in presenza perché questo comporta una aumento dei movimenti. Il governo ha fatto una scelta che io difendo con forza perché la scuola è l’architrave del nostro Paese. E’ anche vero che ci sono state 13 milioni di somministrazioni di vaccino e da 3 settimane vediamo una curva che ha iniziato a dare un primo segno di piegatura“. Lo dice Roberto Speranza, ministro della Salute, a ‘Che tempo che fa’ su Raitre.

“Sono fiducioso- continua Speranza- perché gli ultimi numeri con 300 mila somministrazioni siano l’inizio di una fase di accelerazione più robusta. La vaccinazione è la vera chiave per provare a uscirne, quindi abbiamo bisogno di gradualita’, attenzione e di non bruciare le tappe. Ora possiamo gradualmente e con prudenza capire come gestire la situazione e con grande accortezza possiamo programmare delle settimane con meno limitazioni“, ma “bruciare le tappe può produrre degli effetti e la vicenda della Sardegna dimostra questo”.

“Sono stato accusato di essere ultra rigorista” e di chiudere tutto, aggiunge il ministro, “ma sono stato sempre realista” che conferma anche l’impegno per “un green pass, un certificato verde che consentirà nei Paesi europei una più facile mobilità”

Su Astrazeneca, Speranza non ha dubbi: “Sicuramente è un vaccino efficace e sicuro. Draghi, Figluolo e Curcio sono stati vaccinati con Astrazeneca. C’è stato un problema di comunicazione di cambio di linea. Sono convinto sia un’arma importante. E’ un vaccino che funziona e salva la vita”. Per gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose, Speranza conferma poi che “la seconda dose sarà fatta con Astrazeneca, i dati ci indicano che se non c’è stata reazione avversa nella prima somministrazione non ci sara’ nella seconda. Questo ci dicono i nostri scienziati”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

 

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