PAESE SEMPRE PIÙ ESASPERATO E CONSAPEVOLE CHE NON TUTTO È PROGRAMMABILE (DIRE) Roma, 11 apr.– “Abbiamo bisogno urgente di vaccini in Italia, in Europa e nel mondo intero, ma dobbiamo fare i conti da un lato con la genialita’ umana, che se da un lato e’ in grado di individuare nuove soluzioni a problemi che sembrano insormontabili, dall’altro deve continuamente fare i conti con i nostri limiti, con l’errore umano che e’ sempre in agguato. La recente vicenda del vaccino della Johnson&Johnson ce ne da’ una immagine efficacissima e ci obbliga ad una prudenza costante e coraggiosa. Potrebbe dare una spinta decisiva alla campagna vaccinale italiana in cerca di uno scatto per vincere la battaglia contro il CoViD-19, sia sul fronte sanitario che su quello economico-sociale. Si tratta di un vaccino largamente atteso per alcune caratteristiche del tutto peculiari. Dovrebbe essere tutto OK: approvato dall’EMA l’11 marzo e il giorno dopo dall’Aifa. È un vaccino monodose, non necessita di alcun richiamo; puo’ essere conservato in frigo senza congelamento, per cui e’ particolarmente idoneo ad una somministrazione in farmacia oggi e in azienda domani. Le prime 184mila dosi delle 400-500mila attese entro la fine di aprile dovrebbero arrivare la prossima settimana, insieme a 175mila dosi di AstraZeneca. Una bella spinta per l’intera campagna vaccinale italiana, che soffre piu’ per la discontinuita’ degli arrivi che per altre ragioni di tipo organizzativo-gestionale. Ma tra tante belle notizie e rassicuranti notizie sono scattati due segnali d’allarme”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC.
Negli Usa sono gia’ 5 milioni le persone che lo hanno ricevuto e tra queste si sono verificati quattro eventi tromboembolici, per cui l’Ema ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni; anche se secondo le autorita’ americane, non e’ stato dimostrato nessun legame fra vaccino e trombosi. Si e’ verificato pero’ anche un errore umano che ha determinato un significativo ritardo nella consegna dei vaccini. A Baltimora nello stabilimento della Johnson&Johnson gli ingredienti del vaccino sono stati mescolati per errore con quelli di AstraZeneca, prodotto nello stesso impianto, contaminando 15 milioni di dosi. Il risultato e’ che sara’ consegnato l’86% di dosi in meno del previsto. Entro la fine di giugno l’azienda americana si era impegnata a consegnare alla Ue 55 milioni di fiale, ma potrebbe non centrare l’obiettivo. Tutto cio’ rende almeno in parte aleatorie le promesse del governo e gli impegni che sta assumendosi sia rispetto ai cittadini, per ridurre la mortalita’, che rispetto alle attivita’ produttive e il nostro PIL potrebbe non crescere affatto ai ritmi previsti ed auspicabili. Ed e’ questo senso di incertezza che aumenta il disagio emotivo e psicologico di tutti gli italiani, mentre sposta in avanti il ritorno alla normalita’, in un Paese sempre piu’ esasperato e sempre piu’ consapevole che non tutto e’ programmabile a misura dei nostri desideri e delle nostre necessita’”, conclude la senatrice Paola Binetti, UDC.
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