VACCINO. PARLA ALLEVI (MONZA): MASSIMO 10 GIORNI E FINIAMO OVER 80.
Aria? Ritardi inaccettabili. Chiamino loro, no altri carichi a asst’
Milano – “Ieri durante l’ultima riunione fatta con i vertici socio-sanitari ci è stato comunicato che avevamo vaccinato in città il 50% degli over 80 con almeno la prima dose. Crediamo che entro sette, massimo 10 giorni, riusciremo a completare tutta la platea degli anziani, l’obiettivo è questo”.
Parlando con la ‘Dire’, il sindaco di Monza Dario Allevi traccia la strada per ultimare la campagna di vaccinazione dei grandi anziani, rivendicando gli “sforzi straordinari” degli ultimi giorni. “Sono state triplicate nei nostri ospedali le dosi di vaccino giornaliere- continua il primo cittadino brianzolo- passando dalle 500 di una settimana fa alle 1.300-1.400 di oggi. Questo ha permesso un’accelerazione veloce sul fronte degli over 80, dove invece la campagna era andata un po’ a rilento”. Gli anziani in città sono circa 9.000, 4.500 dei quali già vaccinati almeno con la prima dose.
“Oltre alle due linee già presenti per la somministrazione del farmaco- va avanti Allevi- abbiamo messo a disposizione altri due luoghi, per un totale di sette linee vaccinali ulteriori, due nel centro civico di San Rocco e cinque nella Casa del Volontariato”.
Ora bisognerà solo capire chi farà le iniezioni: “Ci siamo messi in contatto con i medici di medicina generale- spiega il sindaco di Monza- di modo da avere un numero congruo di dottori e infermieri per far vivere queste nuove linee, e magari anticipare ancora la fine della vaccinazione degli over 80″.
Intanto la Regione ha annunciato, dopo i problemi riscontrati nel week-end, che da oggi partiranno chiamate ‘a tappeto’ da parte della piattaforma Aria, con la supervisione anche delle Ats e Asst, verso tutti gli over 80 che hanno ricevuto l’appuntamento per ricevere il farmaco anti Covid-19 entro il 2 aprile. Si tratta di 115.000 persone, alle quali poi se ne aggiungeranno altre 205.000 che riceveranno la somministrazione entro l’11 aprile: “Agli ospedali e quindi alle Asst, stiamo chiedendo uno sforzo incredibile tra vaccini, tamponi, ricoverati e terapie intensive- afferma Allevi- spero che non gli sia dato anche questo onere e che le telefonate le faccia Aria o qualcuno al posto loro”.
A prescindere da chi alzerà la cornetta, per Allevi è fondamentale che questo servizio “sia gestito da una società che poi non abbia dei black-out come ha avuto Aria”. Sabato infatti, “una giornata difficilissima”, a Monza, ma anche a Cremona e Como, si sono verificati problemi di comunicazione, con i messaggi di convocazione che doveva inviare Aria che non sono mai arrivati, creando di fatto un buco nella giornata vaccinale.
“All’alba- racconta il primo cittadino monzese- mi ha chiamato l’Asst spiegandomi il problema. Noi come amministrazione abbiamo iniziato a mandare messaggi ai dirigenti scolastici. Solo per quella giornata abbiamo infatti consentito a chiunque si presentasse con il tesserino del Ministero dell’Istruzione di ricevere il vaccino. Così facendo a fine giornata abbiamo vaccinato circa 400 persone, quelle previste”.
Da domenica poi, i corti circuiti sono finiti, ma il presidente lombardo Attilio Fontana ha comunque chiesto un passo indietro ai vertici di Aria: “Credo abbia fatto bene il governatore a pretendere di voltare pagina- commenta Allevi- I ritardi del week-end sono stati inaccettabili. Ma anche Poste, da come leggo, ha presentato qualche problema in alcune zone del Paese”.
Per adesso il servizio di Poste è attivo in 5 regioni italiane (Sicilia, Calabria, Molise, Abruzzo e Basilicata). Secondo quanto confermato dall’assessorato al Welfare, in Lombardia il sistema sarà attivo dalla prima settimana di aprile. Da quel momento Aria non si occuperà piu’ delle prenotazioni per le somministrazioni del vaccino anti-covid.
Il sindaco di Monza si augura “solamente che da qui in avanti questo servizio sia gestito in maniera eccellente, e senza superficialità, come ahimè è stato fatto fino a oggi”.
Agenzia DiRE www.dire.it
