Domenica 21 Marzo 2021, ore 17, l’Associazione storica – culturale “Progetto Centola” e il Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura.
ACCADEMIA DEI PARMENIDEI
UFFICIO STAMPA
Organizzano un <Incontro – dibattito> con Tullio Foà, “Testimone delle Leggi razziali” su piattaforma Google-Meet..
L’Associazione storica – culturale “Progetto Centola” e il Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura,nell’ambito di una serie di manifestazioni culturali che ravvivano i contatti resi difficili dalle problematiche legate al covid, domenica 21 Marzo 2021, ore 17, organizzano un <Incontro – dibattito> con Tullio Foà, “Testimone delle Leggi razziali”.
L’iniziativa offre l’opportunità di incontrare Tullio Foà (classe 1933), colto esponente della comunità ebraica napoletana che ha vissuto gli anni delle leggi razziali e la tragedia dei terribili e feroci rastrellamenti dei nazisti a Napoli dopo l’armistizio dell’otto settembre del 1943.
L’incontro si incentrerà sul racconto di episodi vissuti dal Foà che includono anche interessanti e inedite testimonianze che rievocano i momenti cruciali della Resistenza del Popolo napoletano di fronte ai tentativi di rastrellamento dei tedeschi.
In varie occasioni, per perpetrare il ricordo di quanto è accaduto, con l’intenzione che più non accada, anche Tullio Foà, come i pochi ebrei scampati alla Shoah, quali Liliana Segre (una delle sopravvissute del convoglio partito da Milano il 30 gennaio 1944 ) e Goti Bauer (che, quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi razziali aveva 14 anni e viveva a Fiume con i genitori e un fratello minore), sente imperativa la necessità di ricordare e far ricordare l’olocausto. Secondo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, istituito per documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah: “Nella tradizione ebraica l’ordine di ricordare è categorico. Questo dovere, però, non si esaurisce con l’atto cognitivo del ricordare, ma deve essere connesso sia al suo significato, sia all’azione che esso implica. Oggi noi che abbiamo il ricordo inciso nei nostri cuori e nella nostra carne, dobbiamo passare la fiaccola della memoria alla prossima generazione. Vi tramandiamo anche la lezione fondamentale dell’ebraismo, quella per cui l’esercizio della memoria deve andare di pari passo con fini etici e morali. Questo deve essere il fondamento e il fulcro delle vostre energie per poter creare un mondo migliore.” Lo scopo della manifestazione è quella di permettere a Tullio Foà di narrare la sua esperienza vissuta in Napoli dal momento che, nel 1938 vennero emanate le leggi razziali. Lui ben ricorda come a tutti i ragazzi e bambini di religione ebraica fosse vietato di andare a scuola, dalle elementari al ginnasio, nonché all’università. Nello stesso momento anche tutti i docenti ebrei furono licenziati in tronco, e lo stesso accadde per gli accademici, gli avvocati, i medici e gli altri i professionisti, che persero il proprio lavoro. Di positivo a lui bambino, accadde, però che il governo prendesse un’altra direttiva per quanto riguardava le scuole elementari: qual ora il preside di un istituto fosse riuscito a formare una classe di 10 ragazzi ebrei, questi sarebbero stati autorizzati a frequentare una scuola pubblica. Ascolteremo quindi dalla sua viva voce in che modo il direttore della scuola Vanvitelli di Napoli, che aveva nove bambini ebrei che avrebbero dovuto frequentare la prima classe elementare, per mezzo di uno stratagemma, riuscisse a fare sì che il piccolo Foà, di cinque anni, divenisse il decimo e come, nel tempo a venire, lui, avrebbe poi recuperato la sua libertà e dignità.
Al tempo dell’emanazione delle leggi razziali, il padre, che all’epoca era vice-direttore di banca, ovviamente fu tra quelli che persero il lavoro. Anche in funzione di ciò che sarebbe potuto accadere in seguito (pur non immaginando mai la persecuzione che ci sarebbe stata contro gli ebrei), emigrò ad Asmara, in Africa orientale, nell’unico paese dove le leggi razziali non erano in vigore. Anche il fratello più grande, volendo iscriversi all’università ( in Italia non era consentito), emigrò negli Stati Uniti, dove la madre aveva, fortunatamente, una sorella e due fratelli. Tullio Foà rivide entrambi solo nel 1945. Chiaramente l’incontro con questo personaggio che ha vissuto esperienze tanto complesse, sarà davvero interessante.
Nell’ambito dei convegni virtuali, successivamente sabato dieci aprile 2021 vi sarà la presentazione del libro di Pasquale Carelli “La terra delle Piccole lune” e, sempre in aprile, l’incontro con lo scrittore Luigi Leuzzi su “Mitoarcheologia di un territorio; il Cilento e la Lucania occidentale: correlazioni identitarie”.
Tutti i convegni, causa la pandemia, si terranno a distanza sulla piattaforma Google-Meet. Per partecipare basta cliccare sul LINK:
meet.google.com/adp-tpfr-xjn. Siete tutti invitati.
Bianca Fasano.