Censimento permanente Istat – Prima diffusione dei dati definitivi 2018 e 2019 della regione Lazio.
I dati resi disponibili riguardano gli anni 2018-2019 e sono stati ottenuti attraverso due indagini annuali sul territorio (una basata sulle liste anagrafiche e l’altra su un campione areale d’indirizzi), condotte su un campione di circa 2.800 comuni (di cui circa 1.100 coinvolti ogni anno e circa 1.700 che effettuano le rilevazioni con rotazione annuale). A queste indagini si affianca l’utilizzo di numerose fonti amministrative integrate, finalizzato al consolidamento dei risultati annuali riferiti alla totalità dei comuni italiani.
Tutti i dati dettagliati a livello di singolo comune sono consultabili, dal 15 dicembre 2020, su tre piattaforme caratterizzate da diverse funzionalità e contenuti:
ü Data Warehouse tematico dei Censimenti permanenti (raggiungibile al link: http://dati-censimentipermanenti.istat.it/). Sono disponibili i dati per gli anni 2018 e 2019; le tabelle sono personalizzabili ed esportabili in formato .xls e .csv.
ü Data Browser (link: http://esploradati.censimentopopolazione.istat.it/). Sono disponibili i dati in formato tabellare, sotto forma di grafici e mappe. I dati, riferiti agli anni 2018, 2019 e alla serie storica 1951-2011 (riportata ai confini territoriali del 2019), sono navigabili e visualizzabili per territorio e per tema ed esportabili in formato .csv.
ü Mappe GIS (http://gis.censimentopopolazione.istat.it/). Sono disponibili elaborazioni cartografiche interattive per la popolazione residente in serie storica 1951-2019.
Di seguito viene riportata una breve presentazione dei risultati delle rilevazioni svolte nel Lazio nel 2018 e nel 2019.
Sintesi dei principali risultati
ü La popolazione censita nel Lazio al 31 dicembre 2019 ammonta a 5.755.700 unità con una riduzione di 17.376 abitanti (-3,0‰) rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2011 il numero dei residenti è aumentato di 252.814 unità (+5,6‰ in media ogni anno).
ü In merito al 2011, i residenti aumentano nelle province di Roma e di Latina con un incremento medio , rispettivamente del +7,8 e del +4,0‰. La provincia in cui la popolazione residente diminuisce di più è Frosinone che perde circa 15 mila residenti (-3,9‰ in media annua). Quasi il 74% dei residenti è concentrato nella provincia di Roma dove la densità abitativa nell’arco di otto anni sale da 745 a 793 abitanti per km2.
ü Il comune più popoloso è Roma con 2.808.293 residenti, quello più piccolo è Marcetelli, in provincia di Rieti, con 69 abitanti.
ü La struttura per genere della popolazione residente si caratterizza per una maggiore presenza di donne, sono 2.976.519, il 51,7% del totale.
ü L’età media della popolazione residente del Lazio è di 45,0 anni contro i 45,2 a livello nazionale. Il confronto con i dati del Censimento 2011 evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione con una riduzione del peso relativo della popolazione fino a 44 anni.
ü Il comune più giovane è Labico, in provincia di Roma, con un’età media di 41,0 anni; quello più vecchio è Marcetelli, in provincia di Rieti, dove l’età media è pari a 59,9 anni.
ü Nel periodo 2011-2019 la popolazione di cittadinanza straniera è aumentata del 5,0% in media ogni anno. I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le province, con punte più elevate a Latina (+6,5% in media annua) e Roma (+5,1%).
ü Gli stranieri hanno un’età media di quasi 10 anni inferiore rispetto a quella degli italiani (36,4 anni contro 46,0 nel 2019). Tra gli stranieri, l’indice di dipendenza, ovvero la quota di popolazione in età non lavorativa (con meno di 15 anni e con 65 anni e più) rispetto alle persone in età da lavoro (15-64 anni) è pari al 25,7%, mentre tra gli italiani è il 59,0%. L’indice di vecchiaia è pari a 32,3% tra gli stranieri e 189,6% tra gli italiani.
ü Anche la popolazione straniera è sottoposta a un processo di invecchiamento: tra il 2011 e il 2019 aumenta il peso percentuale di coloro che hanno 40 anni e oltre.
ü Nel 2019, oltre la metà (54,5%) degli stranieri residenti nel Lazio proviene dall’Europa, il 25,6% è originario di un paese asiatico. Dal continente africano e americano provengono, rispettivamente, il 12,1% e il 7,8% del totale degli stranieri. I cittadini rumeni costituiscono la comunità straniera più numerosa (33,9%), seguiti dai cittadini delle Filippine (6,7%) e del Bangladesh (5,6%).
ü Nella popolazione straniera nel Lazio prevale la componente femminile che rappresenta oltre la metà del totale (51,9%). Fanno eccezione gli stranieri provenienti dall’Africa e dall’Asia, tra i quali le donne rappresentano una quota più ridotta (rispettivamente il 36,2 e il 44,0%).
ü Il 42,3% della popolazione con 9 anni e oltre ha conseguito un titolo di studio di livello inferiore o pari alla scuola secondaria di primo grado. Tra questi il 12,7% ha conseguito la licenza elementare e il 25,7% la licenza media. Le persone con un titolo di studio di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale sono il 39,1% e quelle con un titolo di studio terziario e superiore rappresentano il restante 18,6%.
ü Rispetto al 2011, è diminuita la quota di popolazione con un titolo di studio di livello inferiore o pari alla scuola secondaria di primo grado (dal 49,1% al 42,3%). In particolare, si è quasi dimezzata la presenza degli analfabeti (dallo 0,6% allo 0,3%). In aumento, invece, la popolazione con titolo di studio secondario di secondo grado (dal 35,5% al 39,1%) e terziario e superiore (dal 15,4% al 18,6%).
ü Nella popolazione residente di 15 anni e più le forze di lavoro sono 2,6 milioni, oltre 220 mila in più rispetto al 2011 (+9,0%). Cresce il numero degli occupati (+5,2%), soprattutto fra le donne (+6,4%). In aumento, anche, il numero delle persone in cerca di un’occupazione, che nel 2019 sono oltre 384 mila, 110 mila in più dal 2011 (+39,9%).
ü Nel 2019 il tasso di attività[1] nel Lazio è pari al 53,4% (il 52,5% in Italia) e gli occupati rappresentano il 45,8% della popolazione di 15 anni e più (il 45,6% a livello nazionale). Il tasso di disoccupazione raggiunge nel Lazio il 14,4% contro il 13,1% in Italia.
ü Il mercato del lavoro presenta un forte squilibrio di genere. Il tasso di occupazione raggiunge il 53,7% tra i maschi e solo il 38,5% tra le femmine; il tasso di disoccupazione è pari al 13,2% e al 15,8%, rispettivamente, per uomini e donne.