Governo, Salvini incontra Zingaretti: “Bisogna deporre l’ascia di guerra”.

“Nessun incontro ‘segreto’, sto incontrando e sentendo al telefono i responsabili di tutti i partiti”, spiega il leader della Lega.

ROMA – Con il segretario del Pd Nicola Zingaretti non c’è stato nessun incontro ‘segreto’, “l’ho incontrato nel mio ufficio alla Camera”, e “sto incontrando e sentendo al telefono i responsabili di tutti i partiti, perché c‘è un momento in cui bisogna deporre l’ascia guerra e le bandiere di partito, e risolvere il problema della salute, del lavoro e delle riaperture“, Il segretario della Lega Matteo Salvini lo dice su Radio Capital.

“La politica almeno per i mesi che abbiamo davanti deve usare il tempo per risolvere i problemi”, dice Salvini, e ribadisce: “questo governo deve risolvere tre emergenze, salute, scuola e ritorno alla vita”.

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EUROPEISTA, SOVRANISTA? MENO ETICHETTE E PIU’ FATTI

“Europeista, sovranista, fascista, comunista sono categorie superate. Penso che questo governo, anche per il prestigio di Draghi, potrà difendere l’interesse degli italiani in Europa meglio di quanto fosse fatto in precedenza, quindi se riusciamo a portare un po’ più di Italia in Europa a me le etichette non danno fastidio- prosegue il segretario della Lega- Sono etichette, bisogna andare al di là delle etichette- ribadisce Salvini- o non avrei mai votato la fiducia al Draghi banchiere, finanziere. All’Italia ora servono meno etichette e più fatti”.

VORREI INCONTRARE GIOVANNINI, POSSIBILE 1 MLN POSTI LAVORO

“Vorrei incontrare il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Enrico Giovannini, perché l’edilizia e i lavori pubblici potrebbero creare davvero quel milione di posti di lavori di cui si parlava anni fa. E’ vitale sbloccare questi cantieri fermi”, ribadisce Salvini.

MIGRANTI, HO CHIESTO A DRAGHI UN ATTEGGIAMENTO EUROPEO

Sul tema migranti “ho chiesto a Draghi un atteggiamento europeo. Questo è un governo europeista? Bene, comportiamoci come gli spagnoli, i francesi, i tedeschi, gli sloveni. Controlliamo chi entra e chi esce e pretendiamo il coinvolgimento dell’Europa”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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