ANPCI: Lettera Assessore Moratti Medici Base 1.
Inverno e Monteleone, 18 gennaio 2021
Spett. Regione Lombardia
Alla C.A. Assessore al Welfare
Dott.ssa Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti
Oggetto: ripristino dei medici di base all’interno di ogni singolo Comune
Nel porgerle il saluto dell’Associazione che rappresento come Presidente per la Regione Lombardia, a nome e per conto di tutti i piccoli Comuni, Le porgo i migliori auguri per questa sfida. Lei che non è nuova a sfide importanti nella Sua lunga esperienza politica. Questa volta l’avversario non è politico, ma qualcosa di molto più subdolo e pericoloso che non ci consente di abbassare la guardia nemmeno per un istante. Come da tutte le esperienze negative però, dobbiamo essere bravi ad estrarre i lati positivi, che se messi in pratica ci saranno di grande aiuto per il futuro. Ciò che mi permetto di chiederLe a tale proposito, è valutare l’attuale situazione dei medici di base, gli importantissimi medici di famiglia, che da sempre rappresentano l’accesso dei cittadini al sistema sanitario nazionale. Purtroppo l’attuale predisposizione per ambiti, se da una parte genera (anche se nutro forti dubbi) un risparmio per la Regione, ottimizzando i costi e caricando ogni singolo medico fino al limite della capacità ricettiva, 1500 pazienti, dall’altra penalizza la qualità del servizio in quanto come può immaginare una macchina che viene sfruttata costantemente al proprio limite massimo di giri viene sottoposta ad uno stress importante. Oltre a ciò però vi sono altri due aspetti drammatici per il territorio e per i cittadini che vi risiedono. I piccoli Comuni diventano poco ambiti da probabili nuovi residenti per la mancanza di un servizio fondamentale come quello del medico di famiglia, gli stessi medici cercano di evitare di operare in più Comuni per non avere spostamenti da sostenere e locali da pagare. Va detto per quest’ultimo aspetto che le Amministrazioni dei piccoli enti, consapevoli dell’importanza del servizio per la propria cittadinanza, concede locali spesso gratuitamente o al più a fronte di un rimborso forfettario delle spese per le utenze. Ecco quindi che man mano che un medico di base cessa il proprio lavoro per raggiunti limiti di età, non si procede in automatico ad un reintegro ma si vanno a spalmare i pazienti rimasti senza il servizio sugli altri medici presenti all’interno dell’ambito territoriale. Il risultato lo si può ben immaginare, una migrazione da un paese all’altro a cui vengono sottoposti, probabilmente senza rendersene conto realmente, pazienti anziani e spesso anche con problemi seri di salute.
Vede Assessore, parlavo prima di quanto di buono si possa trarre dalle situazioni negative, e ritengo che questo sia proprio il momento di mettere in pratica queste opportunità. Troppo spesso si vedono lunghe file davanti agli ambulatori medici, quasi sempre composte dai soggetti più fragili. Penso che ora si debba intervenire rivedendo una scelta fatta più da un contabile che da un amministratore che dovrebbe pensare alla salute dei propri amministrati. Si trovi un accordo con le ATS e con i Medici di Base, si ricominci a mettere la persona e il suo benessere al primo posto delle priorità, si torni a ragionare sui Comuni e non solo sugli ambiti. I piccoli Comuni sono quelle realtà dove il Sindaco e gli Amministratori sono a diretto contatto con il territorio e i suoi abitanti, mettendoci oltre al tempo anche la passione, i propri sentimenti e non ultimo la propria faccia. Se dall’alto non si ascoltano i segnali che vengono lanciati da quella bellissima ragnatela che rappresenta le radici del nostro paese, i Comuni, il nostro sarà un Paese senza futuro.
Mi rendo conto Assessore che in questo momento si trova ad affrontare numerosi problemi, dai vaccini al lockdown, ma La prego di credermi evitare di aggiungere un nuovo problema equivale ad averlo risolto, e sono certo che Lei farà di tutto per provarci.
ANPCI LOMBARDIA
Il Presidente
Enrico Vignati