SOCIALE. DIOCESI ROMA: AL VIA PERCORSO FORMATIVO CONTRO SFRUTTAMENTO SESSUALE.

(DIRE) Roma, 7 gen. – Prende il via da lunedi’ 11 gennaio il percorso formativo sul tema dello sfruttamento sessuale e della tratta di esseri umani organizzato dalla diocesi di Roma. Il corso si avvale del contributo di diverse realta’ che da anni operano a Roma in favore delle vittime di tratta e che da quasi un anno si sono riunite in un coordinamento diocesano: Caritas, Usmi, Comunita’ di Sant’Egidio, Associazione Slave No More, Associazione Papa Giovanni XXIII, Casa del Magnificat, Fondazione Arche’ e le quattro unita’ di volontari che tutte le settimane scendono in strada per incontrare le ragazze. La volonta’ comune e’ quella di ‘fare rete’ per condividere esperienze, competenze e linee di pensiero e per metterle al servizio di tutti. Quattro incontri on line su Zoom con cadenza bimensile aperti a tutti, non solo agli ‘addetti ai lavori’ (operatori e volontari di unita’ di strada e delle strutture di accoglienza), ma a chiunque voglia capire meglio questo fenomeno e intenda contribuire all’opera di sensibilizzazione. La partecipazione puo’ essere utile in particolare a chi opera in gruppi parrocchiali giovanili e agli insegnanti di religione, per affrontare il tema dell’educazione alla sessualita’; agli operatori dei centri d’ascolto parrocchiali, per avere nuovi strumenti di comprensione di chi, vittima di tratta in tempi di Covid, si rivolge con maggior frequenza alle parrocchie per avere aiuti di vario genere. Il corso lascera’ ampio spazio alla condivisione e alle testimonianze, e vedra’ in qualita’ di docenti esperti della materia come il sociologo Francesco Carchedi; Elvira D’Amato, gia’ vicequestore aggiunto della Polizia Postale; suor Eugenia Bonetti, presidente dell’Associazione Slaves No More; Francesca De Masi di Be Free.

Il percorso parte dalle parole pronunciate da Papa Francesco alla Conferenza Internazionale sulla Tratta delle Persone Umane, 10 aprile 2014: “La tratta di esseri umani e’ una piaga nel corpo dell’umanita’ contemporanea, una piaga nella carne di Cristo. È un delitto contro l’umanita’”. A ricordarlo e’ il coordinatore del tavolo diocesano sulla tratta e vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri. “Tutti noi ci rendiamo conto di quanto e’ grande il fenomeno della prostituzione nella nostra citta’, coinvolgendo donne, uomini e minori- sottolinea- tuttavia non tutti sono informati di quanto questo fenomeno nasconda dietro la tratta di esseri umani e dell’enorme giro di denaro legato alle organizzazioni criminali. Ci si propone di riconoscere che il fenomeno della tratta di esseri umani a scopo sessuale esiste, e’ enormemente diffuso nella nostra citta’, e non puo’ lasciarci indifferenti. Nel primo blocco del percorso formativo saranno date informazioni del fenomeno e testimonianze personali di chi negli anni se n’e’ occupato in modo diretto”. Ancora, si vogliono “fornire strumenti operativi che facilitino la relazione con le vittime di tratta e abilitino al servizio di strada. Si parlera’ dei percorsi che portano alla fuoriuscita dallo sfruttamento, all’accoglienza e al pieno recupero di una identita’ fisica, psicologica e spirituale perduta, che si affranchi anche dalla stigmatizzazione e dall’isolamento sociale, promuovere una efficace sensibilizzazione dell’intera comunita’ cristiana e civile della nostra citta’ riguardo a tutto cio’ che e’ legato al fenomeno della tratta. Questa parte del percorso si propone di raccontare come dietro le persone che siamo abituati a vedere in strada ci sia troppo spesso una storia di violenza che inizia molto lontano nello spazio e nel tempo… un viaggio fatto di illusioni, di ricatti, di abusi, di annientamento fisico e psicologico. L’intero percorso- conclude monsignor Palmieri- vuole fornire l’occasione di un accompagnamento spirituale ai diversi operatori e volontari che quotidianamente si occupano di farsi prossimi alle tante vittime di tratta. Il primo e fondamentale passo che porta al recupero di una vita spezzata e’ quello di riscaldarla dell’amore di Dio, che da schiavi ci fa figli e fratelli e che restituisce vita a chi pensava di averla persa per sempre”.

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