VACCINO. MIOZZO: DOPO 7 GENNAIO ITALIA ANCORA A COLORI MA POLITICA RIFLETTA SU OBBLIGO.

(DIRE) Roma, 30 dic. – “Non partirei subito con l’obbligo vaccinale per il personale sanitario. Ma se a lungo termine la volontarieta’ diventera’ un problema, a quel punto il Parlamento dovra’ riflettere sull’opportunita’ di rendere obbligatorio il percorso vaccinale per le categorie piu’ esposte e piu’ a rischio, che dovrebbero avere una sorta d’obbligo”. Lo ha dichiarato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, intervistato da Radio Capital. “È probabile che il Parlamento ne discutera’, anche perche’ molti presidenti di regioni stanno parlando di passaporti sanitari per l’accesso a molti servizi o strutture”. Alla domanda su quando si vaccinera’, il coordinatore del Cts spiega che “non e’ stata ancora fissata una data per me e il Comitato tecnico-scientifico, ma appena ci daranno indicazioni lo faremo. Fosse per me lo farei anche oggi pomeriggio”. Positiva e ottimista anche la risposta di Miozzo sulla scuola, che sul rientro nelle aule il 7 gennaio, Miozzo cita uno studio dell’ECDC (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie): “Un documento illuminante che ha studiato l’evoluzione della pandemia nell’ambito scolastico in tutti i paesi dell’Unione Europea – spiega il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico a Radio Capital – dice che la scuola non e’ un ambito a rischio, i rischi di diffusione della pandemia sono assolutamente irrilevanti. Non vedo problemi insormontabili per la riapertura delle scuole. Ci sono sicuramente difficolta’ organizzative in alcune zone, come i trasporti e l’impiego del personale in orari eccedenti a quelli previsti, ma sono aspetti che possono essere risolti, e c’e’ tutta la volonta’ di risolverli”. Mentre su che Italia ci sara’ dopo il 7 gennaio, Miozzo e’ meno positivo e si attende “niente di piu’ di quello che siamo oggi. Inutile parlare di terza ondata, siamo ancora nel pieno della seconda. Fra una settimana le condizioni non saranno molto diverse da quelle di oggi: la curva dei contagi e’ ancora molto alta, i numeri sono ancora decisamente preoccupanti. Dobbiamo sperare che questi divieti durante le feste incidano in positivo sull’andamento della curva. Ma in questo momento non ho grandi speranze che dallo stato attuale si arrivi al 7 gennaio a una situazione come quella di giugno e luglio di quest’anno. È probabile che dopo il 7 gennaio ci sara’ ancora un’Italia a colori – conclude Miozzo. 

Agenzia DiRE    www.dire.it

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