Mauro Nicastri (Aidr): “La rivoluzione digitale ha profondamente modificato la nostra società”.
“La nostra mission? Rendere realmente accessibili gli strumenti digitali”, spiega il presidente dellʼAssociazione Italian Digital Revolution.
“Con l’avvento del digitale le nostre vite sono cambiate moltissimo, basti pensare ad esempio ai vantaggi che comporta fare un bonifico da casa, fare la spesa online piuttosto che muoversi in mezzo al traffico. La digitalizzazione ha profondamente modificato la nostra società”. A parlare a Tgcom24 è Mauro Nicastri, presidente dell’Associazione Italian Digital Revolution – AIDR. Con oltre vent’anni di esperienza nel settore, prima nel privato e successivamente nella pubblica amministrazione, Nicastri ha vissuto in prima persona la rivoluzione digitale. “Tecnologia, velocità di connessione hanno dato vita ad un nuovo modo di informarci in primis, ma anche di relazionarci, lavorare, interfacciarci con la pubblica amministrazione”, ha sottolineato.
Alfabetizzazione digitale – “Stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione digitale, i cui benefici dovrebbero coinvolgere tutta la popolazione. Superare il divario esistente, rendere realmente accessibili gli strumenti digitali, è la mission che guida la nostra associazione. Attraverso il contributo di imprenditori, docenti universitari, liberi professionisti, sanitari, funzionari pubblici e con il prezioso supporto di autorità pubbliche, Aidr si è fatta promotrice della cultura digitale in Italia. Promuoviamo diversi eventi, seminari e corsi formativi”, ha spiegato Nicastri.
Aidr, inoltre, sostiene l’alfabetizzazione digitale dei cittadini con corsi di formazione. Destinata a un pubblico ampio e trasversale, ha lo scopo di accompagnare, con un linguaggio semplice e chiaro, gli utenti nel percorso di conoscenza e utilizzo dei sistemi digitali.
Cybersicurezza – Con Nicastri abbiamo parlato di un altro tema centrale se si parla di digitale: quello della cybersicurezza. “E’ diventata fondamentale. Oggi sono molti i dispositivi che utilizziamo connessi a Internet. In questo mondo iperconnesso i rischi per la sicurezza sono esponenzialmente altissimi. Le guerre di oggi e di domani sono silenziose e si combattono di nascosto sfruttando le falle di questi sistemi”, ha concluso.