Alcune distanze salvano, altre uniscono.
In Italia sono 100mila i bambini che hanno la mamma o il papà in carcere: 100mila figli che corrono un alto rischio di interrompere il legame affettivo con il proprio genitore e di essere quindi maggiormente coinvolti in fenomeni di abbandono scolastico, disoccupazione, disagio sociale e illegalità.
Si stima che, senza un’adeguata tutela di questa relazione, il 30% dei figli di detenuti sia a rischio di diventare detenuto a sua volta (Federazione dei Relais Enfants Parents, Parigi).
Negli ultimi mesi la pandemia di Covid-19 ha reso più forte ed evidente il distacco dovuto alla detenzione: dall’inizio dell’emergenza sanitaria, infatti, bambini e ragazzi non sono più potuti entrare in carcere per far visita alla madre o al padre.
Per questo Bambinisenzasbarre Onlus, che dal 2002 si impegna per tutelare il diritto dei figli dei detenuti al mantenimento del rapporto con il genitore, ha potenziato il Telefono Giallo, la linea di supporto dedicata ai familiari di coloro che si trovano in carcere.
Per sostenere il servizio, l’associazione lancia una campagna di raccolta fondi, alla quale è possibile contribuire con una donazione tramite il sito attivati.bambinisenzasbarre.org