Scuola Milano. Ira ‘Studenti presenti’: Paghiamo assembramenti altrui.

Nuovo presidio in Regione e tensione con Fontana: incompresi da lui 

Milano – Nuovo flash mob degli ‘Studenti Presenti’ sotto la sede di Regione Lombardia questa mattina. Ma l’aria che tira non e’ delle migliori, dato le voci sempre piu’ ricorrenti su una mancata riapertura degli istituti il prossimo 7 gennaio. “L’ottimismo ha lasciato spazio a un pessimismo diffuso.
Ci dispiace molto perche’ sappiamo che gli assembramenti di Milano e di altre piazze poi li pagheremo noi”, dichiara alla ‘Dire’ Chiara Todesco, studentessa del ‘Carducci’.
“L’incontro di ieri con il presidente Fontana non ha fatto inoltre emergere chiaramente il motivo per cui le scuole sono chiuse”, prosegue Todesco, per la quale “se tutti devono fare sacrifici noi siamo quelli che ci siamo sacrificati per piu’ tempo. Negozi e ristoranti, che anche hanno fatto sacrifici, ora sono aperti, la scuola no. E probabilmente non riaprira’ neanche il 7 gennaio”.
I problemi sono sempre quelli: trasporto pubblico e tracciamento, che non assicurerebbero la sicurezza della riapertura. “Il problema e’ fuori dalla scuola, e va risolto. E’ inutile sperare in una vaccinazione che risolva tutto, dato che non ci sara’ entro l’anno prossimo. Per me, che sono all’ultimo anno di scuola, questa situazione significa probabilmente che non ci tornero’ piu'”, conclude Todesco.
E in una nota inviata alla stampa, sempre gli ‘Studenti Presenti’ tornano sull’incontro avuto ieri con il presidente della Giunta regionale lombarda, Attilio Fontana. “Abbiamo richiesto al governatore una garanzia sulla riapertura della scuola. Per tutta risposta ci e’ stato detto che si’, certo, la scuola e’ la prima delle priorita’ e tutto quel che si sta
facendo e’ per garantirne la riapertura, ma bisogna vedere come andranno i contagi e ascoltare i pareri dei membri del CTS se diranno che la scuola si dovra’ chiudere”, scrivono gli studenti. Che poi pero’ vanno all’attacco dello stesso Fontana, il quale “si e’ duramente opposto a qualsiasi tipo di ulteriore restrizione durante le vacanze, nonostante l’opinione comune di tutto il CTS”.
Gli studenti aggiungono inoltre di aver presentato alla Giunta una proposta per quanto riguarda il tracciamento, che si vorrebbe automatizzare, “ma non siamo stati compresi”. La proposta “e’ di creare un portale Ats/Asl che aggreghi tutti i dati degli studenti per singole classi e istituti. Quando uno studente risulta positivo, il referente covid della scuola entra nel portale, clicca sulla classe, indica la data di ultimo contatto e invia. Il portale inserisce poi gli studenti nel database delle persone in quarantena e invia automaticamente l’avviso di quarantena alla classe”.
In ultimo, gli ‘Studenti Presenti’ si soffermano sul dibattito in corso riguardo il comportamento dei giovani. “Ci e’ stato detto che aprire le scuole avrebbe delle conseguenze terribili, perche’ ci vedremmo comunque tutti fuori da scuola appiccicati, andremmo al ristorante, al bar, a fare shopping”, affermano. “Tralasciando la solita retorica stantia del ‘tutti i giovani sono irresponsabili’, e’ vero anche che gli studenti tutte queste cose gia’ le possono fare, anche ora che la scuola e’ chiusa”.
Chiudere le scuole dunque, non aiuterebbe a prevenire “in alcun modo tutte le possibili situazioni di contagio, si tratta di una misura priva di senso. Che la scuola sia aperta o sia chiusa, queste situazioni possono continuare a perpetrarsi, soprattutto adesso in occasione delle vacanze”, concludono.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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