LEGAMBIENTE, NO ALL’OLIO DI PALMA A FINI ENERGETICI. LA BIO ENERGIA GUARCINO SIA TRASPARENTE E DICA SE USA ANCORA OLIO DI PALMA NELLA SUA CENTRALE A BIOLIQUIDI


Frosinone, 15/12/2020
Ci sono biomasse e biomasse, c’è bioenergia e bioenergia. Se il biometano rinnovabile ottenuto dalla
fermentazione dei rifiuti organici di origine vegetale e animale è solitamente virtuoso in quanto risultante
dalla valorizzazione di prodotti di scarto generati nel territorio, tutt’altra cosa è l’impiego a fini energetici di
prodotti, come l’olio di palma, destinati ad usi alimentari ed ottenuti in luoghi remoti e fragili come le
coltivazioni ricavate dalla distruzione delle foreste tropicali.
Da una mappatura a livello nazionale degli impianti che utilizzano “bioliquidi” a scopo energetico è emerso
che la Bio Energia Guarcino, con i suoi 20.595 kW di potenza nominale, è il secondo fra i più importanti
utilizzatori di biocombustibili per la produzione di energia elettrica nel Lazio (dati GSE). L’indagine
condotta da Legambiente ha potuto verificare che nell’80% degli impianti che usano biomasse liquide il
combustibile usato è olio di palma (si veda in proposito il dossier allegato “Più olio di palma nei motori che
nei biscotti. La mappa degli impianti in Italia”).
L’uso energetico dell’olio di palma ha tre motivi principali per essere considerato sbagliato ed eticamente
esecrabile:
1) è un prodotto alimentare, come l’olio d’oliva, ma che noi europei usiamo soprattutto come
combustibile e materia prima per detergenti;
2) la continua crescita dei consumi (soprattutto energetici) comporta distruzione di torbiere e foreste
tropicali e perdita di biodiversità (fra le specie minacciate citiamo l’orango, il rinoceronte
indonesiano e la tigre della Malesia), lesione di diritti umani, abuso di pesticidi; di conseguenza,
l’impatto diretto e indiretto dell’intero ciclo produttivo comporta emissioni di CO2 triple rispetto al
gasolio fossile;
3) è sussidiato economicamente per legge dai consumatori italiani con il pieno alla macchina o la
bolletta elettrica.
Impiegare olio di palma per produrre energia, quindi, è tutt’altro che “verde” e l’elettricità ottenuta da
questi impianti non può certo essere definita rinnovabile.
La Bio Energia Guarcino, che nasce per soddisfare il fabbisogno energetico dell’adiacente cartiera, ha
ottenuto nel 2009 l’autorizzazione all’esercizio di un impianto di generazione di energia elettrica alimentato
ad olio di palma. Nel 2015 la Provincia di Frosinone, su richiesta dell’azienda, ha autorizzato, in aggiunta
all’olio di palma, l’impiego di altri biocombustibili liquidi, nella fattispecie non meglio precisati “oli e grassi
animali e vegetali, loro intermedi e derivati”. Ad oggi, non ci è dato sapere se e in che misura l’azienda

impiega ancora olio di palma o se questo è stato completamente sostituito dagli altri bioliquidi autorizzati
di recente. Ad una nostra espressa richiesta in tal senso inviata tramite PEC il 18/10/2020 non abbiamo
ricevuto alcuna risposta.
Chiediamo dunque che la Bio Energia Guarcino sia trasparente e dichiari pubblicamente quali
biocombustibili utilizza nel suo impianto, producendo tutte le certificazioni disponibili relative alla qualità e
alla provenienza di tali materie prime. Chiediamo altresì alla Provincia di Frosinone, in quanto autorità
competente al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, e al Comune di Guarcino, nel cui
territorio ricade l’impianto, di esercitare, se necessario, le dovute pressioni sull’azienda affinché rilasci le
informazioni richieste. Infine, chiediamo all’ARPA Lazio di fornire i dovuti riscontri circa l’esito dei controlli
periodici sulle emissioni in atmosfera dell’impianto disposti ai sensi della Determinazione N. 2015/1335 del
11/05/2015, così da evidenziare eventuali differenze in termini di qualità e quantità degli effluenti gassosi
dovute alle diverse materie prime impiegate.
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La presente iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna nazionale che Legambiente ha promosso per
richiedere al Governo di abbandonare i sussidi di legge all’olio di palma, raccogliendo oltre 60 mila firme
con la petizione su www.change.org/unpienodipalle. Di recente è stata vinta (anche se solo in parte) una
prima battaglia al Senato, che ha votato un emendamento alla legge di delegazione europea che dispone
che, a partire dal 1 gennaio 2023, l’olio di palma, di soia e loro derivati sono esclusi dal conteggio delle
energie rinnovabili e dai sussidi di mercato oggi previsti dalla legge. Ora dovrà esprimersi in merito la
Camera dei Deputati, che è chiamata a confermare o meno il voto del Senato.
È dunque importante che la consapevolezza di questo problema si diffonda sui territori e che si giunga al
più presto alla riconversione delle bioraffinerie e alla chiusura delle centrali a bioliquidi.

Stefano Ceccarelli
Presidente
Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone APS

 

Spett.li
Bio Energia Guarcino S.r.l.
amministrazione.beg@pec.it
Provincia di Frosinone, Settore Ambiente
protocollo@pec.provincia.fr.it
Comune di Guarcino
comuneguarcino@pec.it
ARPA Lazio, Sede Territoriale di Frosinone
sededifrosinone@arpalazio.legalmailpa.it
e, p.c., Agli organi di informazione locali
(tramite e-mail ordinaria)

Frosinone, 15 dicembre 2020
Oggetto: Biocombustibili impiegati nell’impianto Bio Energia Guarcino Srl
Con PEC del 18/10/2020 (di cui si allega la prova di consegna), la scrivente associazione ha chiesto alla Bio
Energia Guarcino Srl di condividere le informazioni relative alle percentuali di olio di palma e di altri oli e
grassi animali e vegetali utilizzati negli ultimi anni nell’impianto, al fine di procedere ad una valutazione
indipendente dell’impatto ambientale del sito.
Da una mappatura a livello nazionale degli impianti che utilizzano “bioliquidi” a scopo energetico è infatti
emerso che il sito di Guarcino, con i suoi 20.595 kW di potenza nominale, è uno dei più importanti
utilizzatori di biocombustibili per la produzione di energia elettrica nel Lazio (dati GSE). L’indagine condotta
dalla nostra associazione ha potuto verificare che, nell’80% degli impianti che usano biomasse liquide, il
combustibile usato è olio di palma.
L’uso energetico dell’olio di palma ha tre motivi principali per essere considerato sbagliato ed eticamente
esecrabile:
1) è un prodotto alimentare, come l’olio d’oliva, ma che noi europei usiamo soprattutto come carburante e
combustibile;
2) la continua crescita dei consumi (soprattutto energetici) comporta distruzione di torbiere e foreste
tropicali e perdita di biodiversità (fra le specie minacciate citiamo l’orango, il rinoceronte indonesiano e la

tigre della Malesia), lesione di diritti umani, abuso di pesticidi; di conseguenza, l’impatto diretto e indiretto
dell’intero ciclo produttivo comporta emissioni di CO2 triple rispetto al gasolio fossile;
3) è sussidiato economicamente per legge dai consumatori italiani con il pieno alla macchina o la bolletta
elettrica.
Impiegare olio di palma per produrre energia, quindi, è tutt’altro che “verde” e l’elettricità ottenuta da
questi impianti non può certo essere definita rinnovabile.
Per le suddette ragioni, non avendo ad oggi ricevuto risposta alla nostra PEC, invitiamo la Bio Energia
Guarcino ad una maggior trasparenza e rinnoviamo la richiesta di conoscere la tipologia di biocombustibili
impiegati negli ultimi tre anni dall’azienda, producendo tutte le certificazioni disponibili relative alla qualità
e alla provenienza di tali materie prime.
Chiediamo altresì alla Provincia di Frosinone, in quanto autorità competente al rilascio dell’autorizzazione
alle emissioni in atmosfera, e al Comune di Guarcino, nel cui territorio ricade l’impianto, di esercitare, se
necessario, le dovute pressioni sull’azienda affinché rilasci le informazioni richieste.
Infine, chiediamo all’ARPA di fornire i dovuti riscontri circa l’esito dei controlli periodici sulle emissioni in
atmosfera dell’impianto disposti ai sensi della Determinazione N. 2015/1335 del 11/05/2015, così da
evidenziare eventuali differenze in termini di qualità e quantità degli effluenti gassosi dovute alle diverse
materie prime impiegate. Ciò in ragione del prevedibile minor grado di purezza dei biocombustibili di
origine animale, nonché dei loro intermedi e derivati, rispetto all’olio di palma grezzo.
Auspicando un positivo riscontro, porgiamo
Distinti saluti

Dott. Stefano Ceccarelli
Presidente
Circolo Legambiente “Il Cigno” di Frosinone APS

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