FIRENZE 10 dicembre – Le terapie geniche, personalizzate ed innovative, rientrano con forza negli approfondimenti del Congresso SIFO 2020. Con la pandemia di Covid.19, è emersa ancora di più l’importanza di queste terapie e delle tecniche innovative messe in campo durante la seconda fase dell’emergenza, sia con gli anticorpi monoclonali, come cura di contrasto al SARS-CoV-2, sia con il vaccino Covid.19, in cui si è intervenuti sull’RNA , quindi sulla parte genetica di un virus, per realizzare ciò che tutti auspicano essere elemento vincente nella battaglia contro il virus.
“L’innovazione è un concetto chiave in medicina – spiega la professoressa Emanuela Omodeo-Salè, componente del Direttivo SIFO e alla guida della Farmacia dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). “Innovazione significa raggiungere nuovi traguardi terapeutici e in oncologia negli ultimi anni la capacità di innovare è stata rappresentata da nuovi farmaci target, dall’immunoterapia, dai test genetici e molecolari: tutte realtà che offrono nuove opportunità di cura a molti pazienti”.
Omodeo-Salè ha guidato la Sessione congressuale incentrata sulle evoluzioni delle terapie innovative, focalizzando l’update soprattutto sullo spartiacque venutosi a creare grazie alle CarT cell e sul ruolo del farmacista ospedaliero. L’acronimo deriva dall’inglese Chimeric Antigen Receptor T-cell, sono cioè cellule ingegnerizzate frutto di un procedimento complesso, in cui alcune cellule del sistema immunitario vengono prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio per poter essere reinfuse nello stesso paziente al fine di riconoscere, attaccare e distruggere le cellule tumorali. L’idea della ingegnerizzazione delle cellule risale già a 20 anni fa, negli Stati Uniti. Le CarT cell sono impiegate oggi nelle patologie oncologiche del sangue, come i linfomi e la leucemia acuta e consentono di aumentare le percentuali di guarigione in circa il 40-50% dei casi. “In ematoncologia – ha spiegato Omodeo-Salè – una svolta è stata data dall’arrivo proprio delle CarT cell che introducono una nuova strategia terapeutica che potrebbe in futuro cambiare gli scenari attuali. Questo presuppone nuove sfide ed opportunità che il farmacista ospedaliero deve saper cogliere”.
La sessione ha affrontato anche i recenti sviluppi delle terapie geniche ed innovative, oltre le CarT cell, da un punto di vista della personalizzazione del farmaco. “La profilazione genica – ha illustrato Omodeo-Salè – rappresenta una delle più importanti innovazioni per la personalizzazione delle terapie per i pazienti oncologici. Grazie al progresso delle conoscenze e delle tecnologie, sono ora disponibili per diverse neoplasie numerosi bersagli molecolari e farmaci ad essi correlati, ampliando pertanto la possibilità di una terapia personalizzata e di precisione. Diventa quindi fondamentale per la Società Scientifica dei Farmacisti Ospedalieri fornire strumenti che possano aiutare i colleghi a crescere professionalmente in questa nuova dimensione facendoli diventare parte integrante del team multidisciplinare”.
In questo senso il ruolo della SIFO, e di conseguenza anche i lavori del Congresso, contribuiscono ad accrescere gli elementi di studio e a far luce sullo scenario internazionale delle terapie geniche.“La SIFO deve crescere sempre più professionisti competenti e questo lo fa permettendo di far riconoscere il nostro ruolo – ha aggiunto concludendo Emanuela Omodeo-Salè – attraverso pubblicazioni e lavori riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, avendo degli interlocutori competenti ai tavoli ministeriali e creando collaborazioni strette con le diverse società scientifiche. Il ritorno in termini di qualità delle cure, riduzioni degli sprechi e prevenzione dell’errore ripagheranno tutti gli sforzi in termini di investimento che faremo oltre al consolidamento del nostro ruolo”.