CLIMA. COSTA: BENE ACCORDO SU EMISSIONI, ORA CAMBIARE IL PNIEC.

MINISTRO OGGI A INCONTRO CON TITOLARE TRANSIZIONE ENERGETICA FRANCESE (DIRE) Roma, 11 dic. “Salutiamo con grande soddisfazione l’accordo raggiunto stanotte sulla riduzione di almeno il 55 per cento dei gas clima alteranti: non era affatto scontato. Ora pero’ avremo un’altra sfida, cambiare il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima” (Pniec) . Cosi’ il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, rispondendo ai giornalisti a margine di un incontro che si e’ tenuto oggi a Roma con la titolare della transizone energetica francese, Barbara Pompili. Il ministro ha commentato l’approvazione, da parte del Consiglio d’Europa, del piano sulle riduzioni delle emissioni presentato dalla Commissione, affermando che ora la sfida sara’ cambiare il Pniec, un documento pubblicato a gennaio che recepisce le novita’ contenute nel decreto legge sul clima nonche’ quelle sugli investimenti per il Green New Deal previste nella legge di bilancio 2020. Sollecitato sul Recovery Plan, il ministro ha detto che “il governo non e’ in ritardo” rispetto al piano per la sua ricezione. Il ministro ha poi evidenziato la complementarieta’ tra minestero dell’Ambiente e dicastero dello Sviluppo economico in relazione alla transizione verde, sottolineando che e’ necessario “sia aiutare le imprese sia costruire il percorso verso la tecnologia nuova, come l’idrogeno e l’elettrico”. Sempre in relazione al sostengo alle imprese nella transizione, Costa ha sottolineato che il Recovey Plan “ci aiutera’ ancor di piu'” perche’ mettera’ a disposizione “delle risorse supplementari”. La ministra francese nel corso della sua visita a Roma ha incontrato anche il titolare dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Costa ha poi affermato che in vista dell’utilizzo dei fondi del Recovery plan non c’e’ un progetto prioritario rispetto a un altro. “Il tema – ha spiegato il ministro – e’ quello di consentire al sistema industriale, sia delle grande imprese che delle piccole, medie e anche micro imprese, di avere tutti uno spazio di transizione”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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