(DIRE) Roma, 3 dic. – Si e’ da poco conclusa la conferenza Stato Regioni che ha visto tra le altre cose l’intervento del premier Giuseppe Conte in collegamento. Durante il vertice e’ stato presentato un documento dalle Regioni in cui veniva ribadita la contrarieta’ per il mancato coinvolgimento nella stesura del dpcm che va ad introdurre le restrizioni per le feste natalizie. A questo proposito il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia si e’ detto “stupito dello stupore” delle Regioni: “Le norme inserite nel decreto legge- ha detto il ministro- le conoscevate bene e sono state discusse in due riunioni nell’ultima settimana durate complessivamente 7 ore. Una norma riguarda la necessita’ di far durare il dpcm piu’ di 30 giorni e sapevate tutti che partendo il 4 dicembre era necessario andare oltre l’epifania. Per far questo era necessaria una norma ordinaria perche’ la precedente consentiva dpcm al massimo di 30 giorni. La seconda norma inserita nel decreto e’ a tutela di tutti. Riguarda la limitazione della circolazione su tutto il territorio nazionale e non solo nelle regioni appartenenti ad una fascia arancione o rossa ed e’ a tutela di tutti gli italiani e della stessa Costituzione”. “È corretto pertanto lo strumento del decreto legge. Risulta incomprensibile il vostro stupore per l’utilizzo del decreto anziche’ del dpcm su questioni abbondantemente conosciute. Nello stesso tempo abbiamo come sempre e con il massimo spirito di leale collaborazione accolto tutte le osservazioni e i suggerimenti arrivati dalle regioni che hanno rafforzato l’impianto del provvedimento. Certo, il provvedimento ha un’impostazione chiara del governo, condivisa anche dagli enti locali, che poggia su due pilastri che abbiamo approfondito e discusso insieme a lungo: la sicurezza sanitaria basata sulla limitazione massima di contatti e assembramenti anche famigliari. Sicurezza che e’ stata costruita con la limitazione oraria alle 22 e con la limitazione della mobilita’ tra regioni”. “Fin dalla prima riunione fatta tra Governo, Regioni, Comuni e Province di preparazione alla stesura di questo Dpcm vi abbiamo sempre detto con chiarezza che quei due punti per noi erano inamovibili. Siamo arrivati fin qui evitando nella seconda ondata il lockdown nazionale grazie a un eccezionale lavoro comune e allo spirito di sacrificio degli italiani.Abbiamo insieme il dovere di evitare la terza ondata e di ripartire a gennaio incrociando la campagna di distribuzione dei vaccini con il paese in assoluta sicurezza sanitaria”, ha concluso Boccia.
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