“Ho scritto all’assessore regionale alla Sanità D’Amato facendomi interprete di diverse sollecitazioni che mi sono giunte dai titolari di alcune strutture. Come noto, con atto U.0956295 del 09-11-2020, l’Unità di crisi della Regione Lazio ha inviato le raccomandazioni per l’esecuzione del test antigenico (Covid-19) al personale operante nelle strutture. Di fatto, le linee guida della Regione Lazio, obbligano le Cooperative che gestiscono strutture residenziali per minori ad effettuare, a proprie spese, i tamponi alle equipe di operatori, ogni quindici giorni. Questo causa un aggravio significativo sul costo del personale e, trattandosi spesso di piccole cooperative sociali che gestiscono case famiglia, si possono facilmente immaginare le onerose incidenze finanziarie che subiranno dette cooperative. Tantomeno è pensabile di far ricadere questi costi sulle Famiglie. E questa è, senz’altro, la cosa più grave. Inoltre, se le citate linee guida non prevedono la possibilità, di obbligare i genitori che vanno a far visita ai figli, di sottoporsi al tampone, si determina una situazione di pericolo di potenziale contagio. Infatti, se un genitore contagia durante un incontro protetto un bambino, questo torna in struttura e rischia di contagiare a sua volta gli altri dieci minori ospiti, creando un pertanto un vero e proprio cluster. Pertanto, la previsione regionale dell’obbligo dei tamponi per gli operatori, a spese proprie delle cooperative è solo un aggravio economico per i datori di lavoro, ma non preserva, in alcun modo, i bambini dal rischio del contagio. Diventa fondamentale quindi che la Regione Lazio e le AASSLL effettuino gratuitamente i tamponi agli operatori e ai bambini ospitati o, in subordine che diano alle Cooperative un rimborso mensile per affrontare questa situazione onerosa.Allo stesso modo, è importante altresì, che la Regione e le AASSLL obblighino i servizi comunali che affidano i minori alle strutture, a far effettuare i tamponi molecolari ogni 15 giorni ai genitori che si recano in visita, considerato anche che molti di questi genitori, abitano in contesti sociali veramente al limite. Da ultimo va evidenziato che sempre la Regione potrebbe pensare ad erogare un contributo alle Coop che gestiscono spazi neutri dove poter effettuare incontri protetti nella massima sicurezza, utilizzando tutti i dispositivi, ed obbligando Comuni e strutture che non dispongono di tali spazi, ad affittarli presso le suddette Cooperative, magari attraverso un modesto contributo economico.” Lo ha detto, in una nota, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (Lega)
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Cons. Pasquale CIACCIARELLI
Presidente della V Commissione Cultura, Spettacolo, Sport e Turismo della Regione Lazio
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