Roma, 23 novembre.Il 30 novembre alle ore 16.00 al Parco degli acquedotti di Roma, l’artista Nora Lux porterà in scena attraverso una nuova performance la Stanza 5 del suo ultimo lavoro UNUS MUNDUS in 6 stanze.
L’ambizioso progetto – iniziato lo scorso giugno, dopo il lungo isolamento forzato dovuto all’emergenza sanitaria – è la prosecuzione della lunga riflessione dell’artista sul senso della vita e del tempo, in cui mette in relazione anima e luoghi simbolici con la visione del vero e del bello per attraversare così una dimensione “sacra”.
Nora Lux, coerente con il percorso artistico e ciò che ha iniziato prima con V.I.T.R.I.O.L.U.M. (2017-2019) e poi con SOLVE ET COAGULA (maggio 2020), esplora quei luoghi che rappresentano le viscere terrene, attraverso un gesto artistico che diventa rito.
Lo scorrere del tempo è parte centrale e fondante della meditazione dell’artista ed ogni stanza, quindi ogni atto performativo, è costituito da un’autonomia temporale che è non dipendente dagli altri ma ne è intimamente collegata.
Così, Nora Lux in questa ‘stanza’ recupera delle forme simboliche come: una chiave, un lume e un serpente. Questi rappresentano rispettivamente: il cambio di vita, la svolta, obbligata e necessaria anche a seguito del periodo storico senza precedenti che stiamo vivendo, la luce, nel senso più alto che questa può avere, e la forza vitale, da sempre simboleggiata dalla figura animale del serpente.
Il rettile, infatti, nella mitologia (e non solo), è legato ad un’energia e una carica primordiale capace di autorigenerarsi. Anche nella stessa psicoanalisi, questo significante è profondamente legato ad un’inaudita forza propulsiva, che nel gesto artistico-rituale trova una connotazione più spirituale.
E per marcare ancora di più questo senso di profonda svolta dell’artista – che troviamo anche nella lunga riflessione compiuta sul concetto stesso di arte e della sua fruizione, che l’ha portata a ripensare ad una partecipazione attiva del pubblico attraverso lo streaming – questa volta ha deciso di cambiare luogo. Infatti, se una costante del passato è sempre stata quella di tornare sugli stessi luoghi, concedendo loro una sperimentazione ed un significato distinto di volta in volta, ora la Lux decide di fondersi in un luogo inedito in cui natura e ‘ingegneria romana’ sono un tutt’uno.
Naturalmente, l’intera performance sarà visibile online sulla piattaforma social di Facebook.
Il progetto UNUS MUNDUS in 6 stanze si concluderà il 21 dicembre con la performance della sesta stanza.
LE DATE
30 novembre ore 16.00 Stanza 5
21 dicembre ore 16.00 Stanza 6
NOTE DEL’AUTRICE:
“Nonostante il momento storico, profondamente segnato dall’incertezza, le stanze di UNUS MUNDUS si ‘rivelano’ per giungere così alla figura simbolica e primordiale del serpente, sinonimo di una profonda autorigenerazione e legato a tutto ciò che è ctonio.
La lunga ricerca artistica suddivisa in 6 stanze, proprio come fossero 6 strofe di un unico componimento poetico, giunge così all’eterno simbolo dell’ouroboros che indica proprio la fine e l’inizio.
Nel Parco degli Acquedotti, tra la natura e l’ingegneria romana, il corpo è muto e cambia pelle, e la voce diviene materia. In quest’acqua fermenta il fuoco, l’azione performativa denuda il mio corpo così come il mito non si nasconde, ma porta in essere la realtà.
Questo travestimento è l’artificio, il deus-ex machina sceso a svelare”.
(Nora Lux)
BIOGRAFIA
L’artista Nora Lux, fotografa e performer, negli anni, collabora con artisti del calibro di Felice Levini e Oliviero Rainaldi, espone in collettive al fianco di Claudio Abate, Dino Pedriali, Achille Pace, Gianfranco Notargiacomo, Marco Tirelli, Tommaso Cascella, Maurizio Mochetti e molti altri.
Espone e performa, tra gli altri, al Palazzo delle Esposizioni (Collettiva – Quadrato Nomade a cura di Donatella Pinocci, Donatella Giordano e Simone Martinelli ); alla Casa dell’Architettura (per una ricerca sulla specificità dell’arte femminile, Performance – V.I.T.R.I.O.L.U.M. III a cura di Anna Maria Panzera e Luisa Valeriani); al Museo Nazionale Etrusco (Personale – Gli Dei, il divino nell’antichità e nel presente a cura del CSPL Centro studi di Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto); al MACRO – Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Roma (Performance – V.I.T.R.I.O.L.U.M. IV a cura di Lorenzo Canova); al Palazzo Dei Congressi (Collettiva – Arte e Ambiente); a San Michele a Ripa, Ministero dei Beni Culturali Roma (Performance – Assenze); ai Musei Capitolini di Roma Centrale Montemartini (Collettiva – L’intimo mistico nell’opera a cura di Micol di Veroli, Francesca Barbi e Ferdinando Colloca); al Palazzo delle Scienze – Museo Nazionale Preistorico Etnografico Pigorini (Personale – Fatti fantastici del ghetto); all’Ara Pacis di Roma (Performance – Mater); al Palazzo Orsini di Formello (Personale – Forma Madre a cura di Pierluigi Manieri); al Palazzo dei Consoli di Gubbio (Collettiva – Io Klimt, Bellezza Splendore Oro a cura di Francesco Gallo Mazzeo); alla Mole Vanvitelliana di Ancona (Performance – Gino on My Mind); alla Core Gallery di Raffaele Soligo (Personale e Performance – V.I.T.R.I.O.L.U.M. a cura di Giancarlo Carpi); alla Galleria Canova 22 (Personale e Performance – Solve et Coagula Mutaforma in 2 Fasi a cura di Franz Prati e Plinio Perilli); alla Galleria Nazionale di Arte Contemporanea di Termoli (Premio Termoli Collettiva); al Palazzo Falconieri, Accademia D’Ungheria (Performance – V.I.T.R.I.O.L.U.M. II a cura di Francesca Pietracci); al Takeaway Gallery Electronic Art Cafè (Collettiva – Fotografia contemporanea e Ritratto a cura di Achille Bonito Oliva, Barbara Martusciello).
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