Covid, Brusaferro: “Segnali positivi, ma il rischio è ancora alto”.
Il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità invoca la cautela: “L’epidemia è ancora in fase critica e i servizi assistenziali sono in difficoltà”.
La curva dei contagi si sta effettivamente appiattendo, ma Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, continua a chiedere cautela da parte di tutti. “Analogo dato positivo è anche l’RT – spiega -: ci sono Regioni che sono scese sotto 1, e altre che pur stando sopra 1, stanno comunque riducendo l’RT. Tutto questo però ci porta ancora ad una valutazione di probabilità sulla saturazione delle terapie intensive e in area medica del 50%, perché l’epidemia è ancora in fase critica: sia perché i servizi assistenziali sono in difficoltà, la trasmissibilità è 1,18 in uno scenario di tipo 2 ma anche di tipo 3 in alcuni casi. C’è un effetto di mitigazione frutto delle misure introdotte dal dpcm del 24 ottobre. Non dobbiamo cantar vittoria: l’RT è ancora sopra 1 ma dobbiamo scendere sotto 1 perché altrimenti l’epidemia continua a crescere. È assolutamente necessario riportare la soglia sotto 1 per ripristinare il tracciamento che è appunto in crisi”.
L’INCIDENZA È UN VALORE IMPORTANTE
“Il monitoraggio – ha spiegato – che vede coinvolte tutte le istituzioni, dalle Regioni all’istituto superiore di sanità, ci racconta anche oggi il modo in cui la trasmissione si sviluppa in Europa e nel nostro Paese. Per quel che riguarda l’Italia, ci sono due intervalli di tempo da prendere in considerazione: uno ogni due settimane e l’altro, a sette giorni, che ci fornisce l’incidenza. è un dato interessante perché ci racconta il carico dei casi: parliamo di un carico medio di 351 nuovi casi per 100mila abitanti, ma questa settimana ci sono numeri anche a due cifre, non tutte le Regioni rientrano in questo valore mediano. L’incidenza è un valore importante: il numero dei casi influisce sulla ricaduta dell’impatto delle nostre strutture sanitarie. La circolazione del virus inizia quindi ad essere un po’ diversa: a guardare la mappa dei Comuni, ci sono puntini più o meno intensa. L’incidenza a 14 giorni è 732 casi ogni 100mila abitanti. In tutte le Regioni c’è stato un aumento dell’incidenza, negli ultimi 14 giorni, mentre è leggermente in crescita la curva per età; altrettanto è la curva della soglia dei ricoveri in area medica ed in intensiva: abbiamo superato la soglia e questo significa che le attività programmata deve essere rivista per far fronte ai casi Covid. Dal grafico a 30 giorni, l’espansione della saturazione dell’area medica e delle terapie intensive, invece è un dato che migliora”.
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“L’età media della popolazione colpita rimane stabile attorno ai 70 – continua Brusaferro, mostrando quindi una certa stabilità nei contagi: questo significa che chi viene coinvolto dai ricoveri, nei reparti e nelle intensive, è poco rilevante sotto i 50 anni. Anche per quanto riguarda la tipologia dei casi, c’è un lieve incremento sui paucisintomatici. Anche per quanto riguarda la valutazione del rischio, il trend dei casi dei due flussi, uno puntuale del ministero della Salute e quello dell’Iss che invece è settimanale, ci restituisce un valore che sta decrescendo e che cambia un po’ il quadro”.
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