Roma –
Una cinquantina di ambulanti delle rotazioni sta protestando in piazza della Repubblica a Roma perche’ dall’1 dicembre rischia di non avere piu’ un lavoro. Tutto cio’ a causa del
mancato pagamento della Cosap, la concessione sull’occupazione del suolo pubblico dovuta a Roma Capitale. I vari decreti statali che si sono susseguiti dopo la pandemia da Covid-19, hanno
annullato questi pagamenti dall’1 marzo al 15 ottobre. La causa del rischio paralisi per gli ambulanti sarebbe legata alle mancate risposte del Campidoglio al Mef, che la scorsa settimana ha comunicato a Palazzo Senatorio che si sarebbe fatto carico dei circa 8 milioni di euro di mancato gettito Cosap chiedendo pero’ la certificazione della cifra. Un riscontro che non e’ arrivato e che rischia seriamente di comportare “la mancata assegnazione dei turni delle soste, da parte del sistema di Roma Capitale, dall’1 dicembre se entro domani il Comune non rispondera’ al Ministero”, ha spiegato all’agenzia Dire
Angelo Pavoncello, vicepresidente Ana-Ugl. “Siamo in piazza per rivendicare il diritto al lavoro e pere chiedere che venga sbloccata la procedura della Cosap- ha detto Pavoncello- Il ministero ha garantito la possibilita’ di coprire le spese del mancato gettito della concessione per l’occupazione di suolo pubblico dovuta dalle rotazioni romane. Abbiamo proposto, in attesa che Ministero dell’Economia e Comune di Roma sbrighino le loro parti burocratiche, di differire il pagamento al 15 dicembre. Questo permetterebbe di non tenere il sistema bloccato ed emettere i turni lavorativi per il mese di dicembre, consentendo cosi’ agli ambulanti di lavorare.
Basta un po’ di buon senso in questo momento di pandemia e crisi mondiale”. La richiesta per la sindaca Raggi e’ di “avvertire i suoi assessori e i suoi dipartimenti. Differisca il pagamento al 15 dicembre, in attesa che arrivi la comunicazione del Mef che comporta l’esonero totale del pagamento per il periodo previsto dalla legge. Fare lavorare gli ambulanti, gia’ provati dalle delocalizzazioni, a dicembre rappresenterebbe quel minimo di atto dovuto, visto che si dice sempre ‘pronti ad aiutare le categorie produttive’- ha concluso Pavoncello- Forse qualcuno si dimentica che gli ambulanti delle rotazioni di Roma sono il pilastro del mantenimento del bilancio della Capitale, per il pagamento delle tasse, delle osp e perche’ rappresentano un calmiere di prezzi per i cittadini”.
SIGLE AMBULANTI INCONTRANO CAPO SEGRETERIA PREFETTO
UILTUCS: NON VOGLIAMO SCONTRO SOCIALE MA RISOLVERE PROBLEMA
Le sigle sindacali che rappresentano gli ambulanti delle rotazioni di Roma stanno per incontrare il caposegreteria del prefetto di Roma per discutere del differimento del pagamento della Cosap, questione che ha portato in piazza della Repubblica circa 100 operatori. “La situazione degli ambulanti delle rotazioni di Roma e’ drammatica. Hanno gia’ subito la delocalizzazione dei posteggi, si ritrovano in alcuni casi a lavorare vicino alle discariche; i posteggi produttivi sono diventati non piu’ validi commercialmente, poi c’e’ la crisi economica legata alla pandemia e in questo momento viene richiesto anche il pagamento della Cosap- ha spiegato all’agenzia Dire Alessia Salmoni della Uiltucs- Dal 20 ottobre sul sito del Comune di Roma e’ pubblicata l‘esenzione per queste categorie delle rate residue del canone e per questo gli operatori ritenevano di stare tranquilli rispetto a questo onere, anche perche’ il governo ha esonerato l’ambulantato dal pagamento della Cosap”. Invece “il Comune di Roma ha interpretato che l’esonero non vale per questa categoria- ha continuato Salmoni- E nonostante la garanzia che ci e’ stata data dal MEF, ancora la scorsa settimana il Comune ci ha comunicato che, fino a quando il Ministero non mettera’ nulla nero su bianco, continuera’ a chiedere il pagamento della Cosap ai titolari”.
Se l’accordo non dovesse arrivare “la responsabilita’ dello scontro sociale e del dramma di queste persone pesera’ sulla coscienza delle persone che non hanno agito come avrebbero dovuto- ha concluso Salmoni- Non so come evolvera’ la situazione, gli operatori cercheranno di ottenere in tutti i modi cio’ per cui protestano. Non vorremmo arrivare allo scontro sociale ma vogliamo risolvere il problema”.