SCUOLA. LAZIO, SOS NIDI PRIVATI: UNO SU 5 RISCHIA DI CHIUDERE ENTRO GIUGNO.
Per Giancarlo Cosentino della Cisl “ci sono diverse criticita’ nello 0-3, la nuova modalita’ di organizzazione dei nidi incide in modo elevato sui costi del personale. Quando ci avete illustrato la legge sullo 0-3 erano stati promessi finanziamenti per sostenere anche l’offerta del servizio e io chiesi di verificare se era possibile integrare quote di finanziamenti tramite gli enti locali per i maggiori costi dovuti alla pandemia, che richiedono un numero molto elevato di personale da impiegare sia per le strutture dirette che per quelle convenzionate. Per quanto riguarda invece i responsabili Covid, registriamo forti ritardi delle Asl nelle risposte alle comunicazioni, soprattutto il sabato e la domenica”. Massimo Mattei della Uil ha sottolineato che “la nostra preoccupazione in questo momento riguarda la sicurezza e l’organizzazione sul Comune di Roma, perche’ ci si sta muovendo in maniera disarmonica tra Municipio e Municipio. Vorremmo che, come sta facendo la Regione per il personale sanitario, ci sia uno screening continuativo per tutto il personale, si faccia maggiore attenzione ai tracciamenti e si monitorino piu’ attentamente i dpi, per capire se il virus e’ all’interno delle strutture e viene portato all’esterno o viceversa. Senza educatori non c’e’ scuola e la maggiore attenzione va data a loro: spero che su questo la Regione si impegni ancora di piu’ di quanto gia’ sta facendo”.
In questo momento, ha spiegato Troncarelli dopo gli interventi di sindacati e categorie, “con le curve del contagio a livelli altissimi non mi sembra il momento di rivedere l’ordinanza, perche’ il Lazio e’ una delle poche Regioni gialle e questo vuol dire che siamo sulla strada giusta. Per ora manteniamo gli stessi criteri, nel momento in cui si abbassera’ l’indice contagiosita’ faremo sempre in tempo a togliere le bolle e parlare di sezioni”. Sui fondi ai nidi, ha sottolineato l’assessore, “abbiamo mandato delle lettere per i contributi su premialita’ ma ci serve anche il loro aiuto: all’avviso regionale da 3 milioni per le strutture accreditate, su 130-140 nidi hanno risposto solo in 70, mentre il nostro intento e’ quello di arrivare a diffondere il piu’ possibile l’informazione su quello che stiamo facendo. La clausola di premialita’ scatta con assunzioni di personale e con il mantenimento dello standard del livello occupazionale, ora abbiamo rinviato nuovamente le lettere ai nidi e faremo lo stesso sui fondi europei anche per i non accreditati. Chiedo anche alle categorie di sollecitare tutti quelli che non hanno risposto, perche’ mi dispiacerebbe che per una svista o per non aver dato peso alla comunicazione ci siano tutte queste mancate risposte. Il termine per la risposta dei nidi e’ fissato al 20 novembre, valuteremo poi la possibilita’ di erogare nuovi fondi per i rimborsi dei mesi da settembre a dicembre”. Soddisfatta la presidente della commissione Istruzione, Eleonora Mattia (Pd), che chiudendo la seduta ha spiegato che “rispetto alle scorse audizioni questa e’ stata quella con meno criticita’ evidenziate, e questo e’ gia’ di per se’ un fatto positivo”.
Agenzia DiRE www.dire.it