Valentino Rossi in esclusiva al MotoFestival MY2021 di Moto.it > Intervistato da Nico Cereghini e Giovanni Zamagni.
Una chiacchierata a tre alla vigilia del GP della Comunità Valenciana in una stagione balorda, con qualche rimpianto, ma lo stesso entusiasmo di sempre.
Ancora due gare per esprimersi e l’attesa per il 2021, nuovo team e il fratello Luca in MotoGP.
Con la comunicativa che gli conosciamo, il Dottore ammette: questa stagione 2020 doveva dargli delle conferme e invece lo lascia deluso, un po’ provato per la personale esperienza col virus, e con qualche rimpianto. Poteva fare di più, voleva vincere un GP, è caduto qualche volta di troppo.
“In MotoGP – suggerisce Nico – oggi sembrate appesi a un filo, un po’ come con le 500 dei primi anni Novanta, lì la moto scappava di colpo dietro, oggi scappa davanti…“. Vale conferma e aggiunge “se non altro, adesso senza gli high-side ci si fa meno male…”
Dopodiché, con Zam, si arriva inevitabilmente a fare un paragone tra le 500 a due tempi e la MotoGP, ricordando la delusione che Rossi aveva espresso a suo tempo, al primo contatto con la Honda 5 cilindri.
Poi si torna a parlare del 2020, con sei vittorie dei piloti Yamaha e Valentino (per ora) a secco; e poi del prossimo anno con l’approdo nel team Petronas e l’arrivo del fratello nella MotoGP. Per la prima volta Vale e Luca correranno insieme, e la cosa fa effetto al fratello maggiore: lui vinceva il titolo della 125 e felice lo comunicava a Luca, venti giorni di vita.
In chiusura, Marc Marquez e il suo stato di salute: anche un numero 1 può essere molto fragile. Il nove volte campione del mondo lo dice: può comprenderlo bene, anche lui è passato attraverso il dolore e l’ansia di un riposo forzato.
Maria Chiara Salvanelli
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