USA. NIENTE CENSURA, SOLO FACT-CHECKING: LE TV SILENZIANO TRUMP.

DOPO 4 ANNI DI VELENI, LE EMITTENTI INTERROMPONO LA DIRETTA (DIRE) Roma, 6 nov. – Che la presidenza Trump si possa definire peculiare sotto molti punti di vista non e’ un mistero. Ma storicamente pochi tra gli inquilini che hanno transitato alla Casa Bianca avevano messo il mondo dei media tanto in difficolta’ quanto il 45esimo presidente. Ne e’ un esempio quanto accaduto nella notte americana, quando diverse emittenti televisive hanno deciso di interrompere la diretta di Trump, che aveva indetto la prima conferenza stampa alla Casa Bianca dall’Election Day. L’intervento e’ servito a ribadire quanto il presidente aveva gia’ dichiarato piu’ volte in questi giorni: alla platea di cronisti – a cui e’ stato impedito di porre domande – Trume’ e’ tornato a rivendicare la vittoria e a lanciare accuse di brogli e furti elettorali senza supportare le sue affermazioni con dati certi. Un po’ troppo per i responsabili dei principali network. Il primo a reagire e’ stato Brian Williams, di Msnbc. “Ci troviamo nell’insolita posizione di dover non solo togliere la parola al presidente degli Stati Uniti d’America, ma anche di dover correggere le sue parole” ha detto il conduttore, riprendendo il microfono 30 secondi dopo l’inizio del discorso, e senza piu’ restituire la linea alla Casa Bianca. “Da quanto sappiamo, non esistono voti irregolari, e Trump non ha vinto queste elezioni” ha aggiunto Williams. Una linea adottata anche da altre emittenti: Abc, Cbs, Nbc e Cnbc. David Muir, di Abc, in un’editoriale ha spiegato: “Sapevamo esattamente quello che Trump stava facendo, sfruttando la vasta audiance attraverso i telegiornali di tutto il Paese”. La redazione dell’emittente ha deciso che era giusto “tirarsi fuori” e “fare fact-cheking in tempo reale”.

Shepard Smith, di Cnbc, ha dovuto ammettere che “in 30 anni di carriera non avevo mai fatto una cosa del genere”. Il conduttore ha aggiunto: “Pero’ se qualcuno usa la nostra emittente per influenzare e mentire, noi dobbiamo fermarlo”. Quanto a Fox News e Cnn, entrambe hanno trasmesso il discorso fino alla fine, salvo poi “correggere” e condannare i contenuti di quell’intervento. “E’ veramente un fatto triste” ha commentato Dana Bach, di Cnn, ricordando che il presidente da mesi “prepara i suoi sostenitori a questo momento”. Persino Bret Baier, di Fow News, emittente vicina ai repubblicani, al termine del discorso ha detto: “Non ci sono prove di quanto e’ stato appena detto”. Nei suoi quattro anni alla Casa Bianca, Trump non ha reso la vita facile ai giornalisti: ha spesso accusato i media di diffondere fake news, di fare il gioco dei suoi avversari e di togliergli spazio. L’ultima volta e’ stata proprio nella mattinata dell’Election Day, quando in collegamento con Fox News ha accusato l’emittente di dare piu’ spazio a Barack Obama, aggiungendo che all’ex presidente “ormai non da’ retta piu’ nessuno”. Con le accuse di brogli, che potrebbero innescare nuove crisi mentre in tanti stanno gia’ pagando il prezzo della pandemia e della caduta dell’economia, il ruolo dei media diventa ancor piu’ decisivo. L’auspicio e’ che le reazioni di ieri non siano solo “una rivincita” ma, come ha detto Nicole Carroll, capo redattrice di Usa Today, il genuino tentativo di “diffondere la verita’ e non complotti privi di fondamento”.

Agenzia DiRE  www.dire.it

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