DISSESTO IDROGEOLOGICO. PIZZAROTTI (ANCI): FACILITARE DELOCALIZZAZIONE DA ALVEI

INCENTIVI MA ANCHE NORME PER CONVINCERE IN MODO ‘SPINTANEO’ (DIRE) Roma, 5 nov. – “Servono strumenti piu’ invasivi per poter delocalizzare” le costruzioni sugli alvei dei fiumi che aggravino o subiscano eventi di dissesto idrogeologico, favorendo o subendo alluvioni e esondazioni, perche’ “non basta solo la volontarieta’”. Il Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, lo dice rappresentando l’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) in audizione – in videoconferenza – alla commissione Ambiente della Camera sulle misure di contrasto al dissesto idrogeologico, anche alla luce degli effetti causati dai recenti eventi metereologici nelle regioni settentrionali.
“A livello normativo centrale va agevolata la delocalizzazione”, chiede Pizzarotti, ad esempio a Parma “abbiamo un argine con un cancello, perche e’ in un’area privata”, ma questo “non puo’ essere possibile, si deve far si’ che i Comuni possano avere poteri specifici per intervenire in sicurezza”.
Rispondendo poi alle domande della commissione, Pizzarotti spiega che “sulla delocalizzazone serve la volontarieta’ dello ‘spostato’ o si attivano contenziosi legali che possono durare decenni”. Infatti “come accade per gli espropri per pubblica utilita’”, prosegue il sindaco di Parma, “ora e’ molto piu’ complesso rispetto al passato espropriare, noi per un marciapiede ci abbiamo messo due anni, capite che nel caso di una fabbrica e’ diverso. Abbiamo un’azienda meccanica e una nel settore dell’edilizia nell’alveo del torrente, ma delocalizzarle non e’ semplice”.
E allora, conclude Pizzarotti, “servono incentivi che permettano alle imprese di spostarsi e norme per convincerle in modo ‘spintaneo'”.

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