Tre fasce di rischio, coprifuoco alle 21 e autodichiarazioni tra Regioni ‘rosse’. Ma il dpcm potrebbe arrivare domani.
I dati del Comitato scientifico regione per regione e poi, in serata, la firma del dpcm, che prevederà uno scenario differenziato in tre fasce di rischio ma anche limitazioni diffuse su tutto il territorio nazionale. A delineare lo sviluppo delle prossime ore è il viceministro all’Interno Matteo Mauri su Rai Radio1 a ‘Che giorno è’. Slitta alle 17, però, nel frattempo, la riunione del governo con le regioni, le province e i comuni per acquisire il parere definitivo sul dpcm anticovid. Fonti parlamentari ipotizzano che il dpcm possa arrivare domani. Al momento i rappresentanti degli enti locali non hanno ancora visto il testo del provvedimento.
TERRITORIO DIFFERENZIATO IN TRE FASCE
Questa le tempistiche ipotizzate dal viceministro Mauri: “Oggi in serata, dopo i dati che verranno divulgati dal Comitato tecnico scientifico sulla curva, anche differenziati da regione a regione, ci sarà la firma perché immediatamente dopo entrerà in vigore il della differenziazione sul territorio con le tre fasce, dalla più preoccupante alla meno preoccupante, dentro cui si prevedono una serie di azioni obbligatorie che stringano ancora di più rispetto sostanzialmente alla circolazione di persone. Oltre a quello ci sono alcuni pro“. Insomma, spiega il viceministro, il tentativo è quello “di aumentare il livello di controllo della curva ovunque ma differenziarlo da realtà a realtà, proprio per incidere il meno possibile sull’aspetto economico che al governo è assolutamente presente e uno degli aspetti importanti di cui dobbiamo tenere conto”.
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COPRIFUOCO PROBABILMENTE ALLE 21
Sul coprifuoco serale Mauri ha detto che “lo si sta ancora valutando. L’ipotesi più probabile è quello delle 21, però anche in funzione del rapporto con le regioni oggi c’è ancora un altro incontro lo si vuole valutare insieme proprio in una logica di condivisione delle scelte. È necessario il coinvolgimento di tutti sia dal punto di vista istituzionale cioè regioni comuni e stato e governo dall’altro in termini politici. Ieri alla Camera c’è stato un passaggio importante dal punto di vista simbolico cioè la condivisione di alcuni punti proposti dal centrodestra all’interno della risoluzione. Penso e spero che possa essere un modo di lavorare da qui in avanti perché credo che l’unità, al di là delle differenze politiche che ci sono, dovrebbe essere una caratteristica che guidi lo Stato in questa fase così complicata per tutti a partire dai cittadini e dalle categorie più in difficoltà”.
AUTODICHIARAZIONI PER SPOSTARSI TRA LE REGIONI CON PIÙ CONTAGI
Poi sugli spostamenti: “Per gli spostamenti tra le regioni con alto indice di infezione ci dovranno essere le autodichiarazioni, le stesse che dovranno essere usate all’interno delle singole realtà comunali o regionali per chi si dovrà muovere oltre l’orario di chiusura serale e notturna. Rispetto alle manifestazioni noi diciamo una cosa chiara: le istituzioni difendono fino in fondo il diritto dei cittadini e delle categorie di manifestare il loro dissenso in maniera pacifica democratica e non violenta ed è l’impegno assoluto da parte di tutti. Al contrario, verso coloro che si macchiano di crimini, che fanno manifestazioni violente e che hanno intenti che non hanno nulla a che fare con la difesa del benessere delle persone ci sarà l’assoluta inflessibilità come si è visto in questi giorni. Bisogna distinguere le brave persone dai criminali. E questa cosa deve essere molto chiara a tutti e con la collaborazione di tutti dobbiamo tenere distinte le due cose evitando che ci siano infiltrazioni”.
Agenzia DiRE www.dire.it