COVID. BURIONI: TRA 10 GIORNI PREVISIONE 3.700 PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA.
PER INVERTIRE TENDENZA OCCORRE TEMPO, IN LOCKDOWN SERVIRONO 20 GIORNI (DIRE) Roma, 30 ott. – La matematica non e’ una opinione. “L’8 ottobre avevamo 358 persone in terapia intensiva e 15 giorni fa, con una funzione esponenziale, e’ stato predetto che oggi sarebbero stati 1.521 i casi in terapia intensiva. Ce ne sono stati 1.536. Una previsione perfetta, che predice per il 2 novembre 2.200 casi e per il 9 novembre 3.700 pazienti in terapia intensiva. Per invertire questa tendenza ci vorra’ tempo: nel primo lockdown abbiamo cominciato a vedere le terapie intensive svuotarsi 20 giorni dopo la quarantena”. Cosi’ il virolo Roberto Burioni nell’appuntamento virtuale di ‘Cio’ che conta ora’. Il virus ha un andamento esponenziale. “Mille persone ne infettano 2mila, poi 4mila, 8 mila e cosi’ via. Il covid e’ un virus estremamente contagioso- continua Burioni- a differenza di altri virus piu’ letali come l’Ebola, che uccide l’80% delle persone ma che e’ meno contagioso”. Il problema, secondo Burioni, e’ che il Coronavirus “satura i nostri ospedali e finche’ non abbiamo armi per combatterlo dobbiamo usare l’isolamento. Il lockdown e’ una scelta politica- sottolinea- ma e’ compito della scienza dire come stanno le cose”. Burioni ha ribadito che “le cose si stanno mettendo male. È importante capire che se questa tendenza continua i guai saranno maggiori, con la saturazione di ospedali e terapie intensive le persone saranno curate peggio. Abbiamo imparato a conoscere questa malattia- assicura- e le persone che si ammalano le curiamo meglio e sopravvivono di piu’, ma devono esserci gli ospedali. Non sottovalutiamo una situazione che al momento definisco ‘male'”.
Il vaccino ora e’ “in finale, ma non ha ancora vinto. Quanto sara’ efficace, quanto durera’ e quanto sara’ sicuro sono tutte domande alle quali non possiamo ancora rispondere. Da dire pero’ che siamo abituati ad avere vaccini che usiamo da quasi 60 anni e che abbiamo somministrato in miliardi di dosi. Questo vaccino e’ invece nuovo e inizialmente avremo 20mila dosi. I primi a ricevere il vaccino saranno i sanitari, i piu’ esposti e attenti agli effetti collaterali. La fase 4 di sorveglianza- conclude- sara’ molto importante”.
Agenzia DiRE www.dire.it
