CONSUMI. COLDIRETTI: RISTORANTI PERDONO 6 CLIENTI SU 10 CON DPCM.
Ad essere piu’ colpiti i ristoranti che sono il luogo preferito per il consumo serale fuori casa (65%), al secondo posto le pizzerie con servizio al tavolo (59%), al terzo posto i fast food (10%) e i pub (9%) secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Fipe dalle quali emerge che la fascia di prezzo su cui si attesta una cena-tipo e’ tra i 10 e i 20 euro, anche se piu’ di un terzo degli italiani riserva ad una singola cena dai 21 ai 30 euro. L’emergenza rischia di penalizzare ingiustamente anche l’agriturismo nazionale che puo’ contare secondo Campagna Amica su 24mila realta’ diffuse lungo tutta la Penisola spesso situate in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto. Si tratta forse – sottolinea Coldiretti – dei luoghi dove e’ piu’ facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e alleggerire gli assembramenti nelle citta’. Nella ristorazione – continua la Coldiretti – sono coinvolte circa 330mila tra bar, mense e ristoranti lungo la Penisola ma anche 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,8 milioni di posti di lavoro. “Le limitazioni alle attivita’ di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di Stato” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessita’ di “interventi rapidi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per incentivare l’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy”.
Agenzia DiRE www.dire.it