UIL Frosinone: 110 infortuni da Covid in provincia di Frosinone; più colpite le donne.
Infortuni sul lavoro da Coronavirus. Tarquini (Uil Frosinone): “Centodieci infortuni in Ciociaria. Donne più colpite degli uomini”
“Nella Ciociaria sono 110 le denunce sul lavoro per contagio da Covid-19. Erano state 98 nella nostra precedente rilevazione, che aveva analizzato i primi sei mesi dell’anno corrente. Ulteriori 12 casi accrescono quindi il numero delle donne e degli uomini che hanno contratto il virus lavorando”. Il dato emerge dall’approfondimento realizzato della Uil di Frosinone.
“Elaborando i dati dell’Inail relativi ai primi nove mesi del 2020 – spiega Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone – scopriamo che il nostro territorio si pone al secondo posto per segnalazioni raccolte dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro. In tutta la regione sono state 1733 le denunce per questa specifica tipologia infortunistica. Roma e provincia ne conta 1391, l’area del reatino 99, la Tuscia 67 e la provincia pontina 66. Sanità e assistenza sociale, amministrazione pubblica, attività di servizi sono stati i settori nei quali si sono verificati più contagi sul lavoro. Medici, infermieri, operatori socio sanitari sono state le professionalità più colpite”.
“Tornando al nostro territorio – aggiunge l’esponente Uil – notiamo come siano state le donne le più esposte al contagio da coronavirus, 64 le lavoratrici e 46 i lavoratori, che hanno inciso sul totale regionale per il 6,3 per cento. La fascia di età più a rischio è stata quella tra i 50 e i 64 anni, con 57 infortuni. Poi quella tra i 35 e i 49 anni con 31, a seguire la fascia tra i 18 e i 34 anni, con 16. Più distanziati gli over 64, nelle cui fila si sono registrati sei infortuni Covid”.
“Dei 110 infortuni accaduti nella nostra provincia – conclude Tarquini – uno è stato mortale. Da gennaio a settembre in tutta la regione gli eventi luttuosi sono stati quindici. Oltre al nostro, 12 si sono verificati nell’area romana e due in quella di Latina. Tutte queste cifre evidenziano la pericolosità del virus, che non è affatto clinicamente morto come qualcuno ha provato a farci credere tempo fa. E soprattutto sono la spia di una situazione che va monitorata costantemente. E’ per questo che il sindacato vigilerà attentamente sull’applicazione dei protocolli di sicurezza e sarà impegnato per trovare soluzioni sempre più efficaci che siano in grado di armonizzare le esigenze economiche con la tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici”.