GLI OCULISTI: MICROBIOTA COME POSSIBILE ‘SPIA’ DI DIVERSE PATOLOGIE OCULARI.
SE N’È DISCUSSO ALL’XI CONGRESSO NAZIONALE DI AIMO
Il microbiota, hanno intanto spiegato gli esperti, è definito come la ‘popolazione di microrganismi che colonizza un luogo’ e viene assunto dall’uomo durante il parto e risulta in parte modificabile durante la crescita. Durante la sessione congressuale si è parlato in particolare del microbiota intestinale e di come questo sia “concausa di patologie e squilibri in vari organi”, ponendo l’accento sui meccanismi fisiopatologici di questa correlazione “basata sulla produzione di citochine e altri mediatori infiammatori sistemici che vanno a colpire a distanza strutture bersaglio”. Ha quindi proseguito il dottor Lanfernini: “Il MALT (il tessuto linfoide associato alle mucose) è il sistema immunitario delle mucose, compresa quella congiuntivale: in questa ottica è comprensibile che ogni condizione di disregolazione immunitaria coinvolga anche gli occhi”. La relazione si è poi indirizzata sulle possibili indagini di laboratorio utili per inquadrare gli squilibri, necessarie per capire dove intervenire per “ripristinare l’omeostasi intestinale e delle mucose in generale. La dieta è una variabile fondamentale per prendersi cura del microbiota intestinale- ha aggiunto Lanfernini- e i probiotici hanno effetto riequilibratore in caso ci siano deviazioni dalla norma, condizione chiamata disbiosi”.
Per la parte oftalmologica, la dottoressa Bonci ha invece riportato le evidenze in letteratura di quanto noto riguardo le correlazioni tra microbiota e patologie importanti, come alcuni tipi di glaucoma, degenerazione maculare, uveiti, occhio secco, citando recenti studi che vanno in tale direzione e che sono una novità “potenzialmente di rilievo per l’oculistica”. Per la prima volta in un congresso nazionale italiano si è parlato poi di metagenomica del microbiota oculare, che rappresenta “la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota”, con una relazione dettagliata del dottor Davide Borroni. Non si è tralasciato ancora di valutare le alterazioni del microbiota e le conseguenze nei bambini, perché “anche loro possono risentire di squilibri”, ne ha parlato il dottor Roberto Caputo, responsabile di Oftalmologia dell’ospedale Meyer di Firenze. Infine, il professor Edoardo Villani ha illustrato l’utilità dei probiotici in collirio nelle patologie infiammatorie della superficie oculare.