Roma – “Bisogna stare attenti alla rissa e difendere un patrimonio comune”. Massimiliano Smeriglio, eurodeputato indipendente del Pd e ideatore del soggetto civico di sinistra “Liberare Roma”, parlando all’agenzia Dire manda un messaggio ai naviganti del ‘campo largo’ del centrosinistra. L’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Roma di Carlo Calenda ha agitato molto le acque, in particolare in alcuni pezzi del Pd e della sinistra.
Uno scenario che a Smeriglio non piace: “Gli avversari sono la Raggi e la destra estrema che e’ radicata sul territorio. Non bisogna scambiare i vecchi-nuovi compagni di viaggio per nemici ma provare a capire le ragioni del dialogo”. Perche’ anche Carlo Calenda fa parte di quel ‘patrimonio comune’ del centrosinistra da difendere: “Calenda ne faceva parte anche quando ci litigavo prima delle elezioni europee che poi ci hanno visto nella stessa lista – ha spiegato Smeriglio – Non possono cambiare le opinioni in base alle emozioni del momento”.
D’altra parte e’ altrettanto vero, e lo stesso Smeriglio non fa fatica a riconoscerlo, che ci sono dei punti della posizione di Calenda che tengono ancora distante il leader di Azione sia dallo stesso Smeriglio che da diversi pezzi del centrosinistra. In primo luogo le primarie, cui Calenda non intenderebbe sottoporsi anche per la difficolta’ di realizzazione a causa del Covid.
“Se le primarie le ha fatte Prodi le possono fare tutti, senza distinzione tra candidati di ‘rango’ e di ‘territorio’ e provare cosi’ a tenere il dialogo tra i candidati progressisti in campo. Mi distingue da Calenda la vicenda delle primarie, anche se lui non ha chiuso del tutto. Sia nelle posizioni di Azione nel tavolo del centrosinistra sia nelle dichiarazioni di Carlo, uno degli argomenti principali sul no alle primarie e’ la difficolta’ legata alla pandemia. Si tratta di un tema serio e va verificato come superarlo: c’e’ la tecnologia, oppure un mix tra remoto e presenza. Se il suo no diventera’ politico e definitivo, ragioneremo”.
A dividere Calenda dal centrosinistra anche la sua posizione antigovernativa: “Ma non per questo mi impegno in una guerra civile contro di lui, Calenda fa parte del nostro campo. Abbiamo tante cose che ci uniscono, senno’ saremmo stati folli a fare una lista insieme alle Europee del 2019. Ci sono tante cose che tengono insieme un campo largo, sfasciarlo prima di cominciare non mi pare l’idea migliore. Bisogna riportare il dibattito sul pianeta terra e vedere cosa ci unisce e divide da lui. Faccio un richiamo al senso di responsabilita’ di tutti”.
Ai partecipanti al tavolo del centrosinistra Smeriglio consiglia di “muoversi. Bisogna far partecipare forze sociali e culturali a quel tavolo, aprire e non dare l’idea di tenere bloccato un processo. Anche in questo modo si facilita la scelta di Calenda o altri che vorranno dare la loro disponibilita’. E poi e’ necessario fornire date, procedure e pubblicizzare. Insomma, bisogna fare le cose e non limitarsi a battere un colpo”.
E a Calenda cosa consiglia Smeriglio? “La cosa migliore che puo’ fare sia lui che chiunque pensi di dare un contributo alla rinascita di Roma e’ provare a usare ago e filo per cucire le storie e il modo e’ stare in quel tavolo con gli altri e condividere il percorso che quel tavolo si da’, cioe’ istruire un percorso democratico popolare. Sarebbe una scelta importante vedere tutti i candidati che si battono affinche’ la citta’ abbia cambiamento e abbiano la possibilita’ di confrontarsi”.
Proprio Smeriglio, poco prima del lockdown, partecipo’ insieme a Calenda a un dibattito organizzato dall’agenzia Dire e non ha mai negato l’apprezzamento per l’ipotesi che vedeva il leader di Azione candidato per il Campidoglio: “Ho sempre detto che Calenda era un profilo giusto per un impegno operativo come quello di Roma, lo penso ancora ma dentro il perimetro del campo progressista, non fuori e spero mai contro. Poi e’ cresciuto il profilo di Amedeo (Ciaccheri, leader di Liberare Roma che pero’ non si e’ candidato, ndr), e abbiamo interloquito fortemente con Monica Cirinna’, che e’ un’altra figura di spicco. Ho sempre lavorato cercando di mantenere coerenza di fondo. Sono per le primarie, il campo largo progressista e per mettere insieme chi non vuole votare Raggi ne’ l’estrema destra. Lo sono ora e lo ero anche quando si cercavano nomi risolutivi”.
L’esperienza di Ciaccheri (creatura politica di Massimiliano Smeriglio) come presidente dell’VIII Municipio ha colpito Calenda che sta pensando a inserirlo in una sua ipotetica squadra di governo: “Non penso che si tratti di apprezzamenti strumentali quelli verso Amedeo- ha concluso Smeriglio- Sono contento perche’ ha dato prova di capacita’ amministrative ed e’ figlio di una storia ecologista e civica di sinistra, non ha mai rinunciato a un governo in coalizione ed e’ anche leader di un movimento che ha mosso tanto a Roma”.
|