FIEPET-CONFESERCENTI: RISTORAZIONE ROMANA PERDERÀ 300 MLN EURO E 70MILA POSTI.

(DIRE) Roma, 19 ott. – “Il nuovo Dpcm del Governo e’ di male in peggio. La chiusura delle attivita’ alle ore 24, con successiva apertura non prima delle ore 5, e il solo consumo al tavolo dopo le 18 non rappresentano un provvedimento extrema ratio ma al contrario l’impressione e’ che il Governo e le Regioni abbiano deciso di alzare ancor di piu’ l’asticella colpendo al cuore la ristorazione e la filiera agroalimentare. Da una parte verranno cosi’ penalizzate le piccole imprese che non hanno i tavolini, mentre per quanto riguarda l’asporto degli alcolici riteniamo che andava limitato prima e consentire invece il consumo al banco almeno fino alle ore 20. Segnaliamo che le nostre aziende associate osservano tutti i protocolli previsti dal Cts, e crediamo che la ‘mala Movida’ nelle piazze non si contrasta con la chiusura anticipata dei pubblici esercizi ma con maggiori controlli circa le norme gia’ in corso. Attenzione, perche’ se il tessuto produttivo della Capitale va in frantumi, si dissolve, la citta’ rischia il default. Una paralisi senza precedenti dove le perdite da 150 milioni di euro raddoppieranno, bruciando cosi’ 300 milioni di euro fino al 31 dicembre e 70mila posti di lavoro andranno persi nella produzione, nella distribuzione e in tutto il nostro settore dei pubblici esercizi. Tra gli esercenti serpeggia ormai la paura di un futuro sempre piu’ incerto, e la domanda di queste ore e’: cosa ci accadra’ nel prossimo Dpcm? Se falliranno le imprese a perdere sara’ Roma in termini di ricchezza pro capite, investimenti, Pil, indotto economico e livelli occupazionali. Come Fiepet-Confesercenti battaglieremo per impedire questa sciagura sociale, e domani torneremo a confrontarci sui tavoli istituzionali con la Regione Lazio e il Governo per trovare una soluzione condivisa”. E’ quanto dichiara in una nota Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio.
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