OMOFOBIA. RAUTI (FDI): DDL ZAN REPRIME LIBERTÀ PENSIERO, NO REATO DI OPINIONE
(DIRE) Roma, 18 ott. – “ll Dipartimento pari opportunita’ famiglia e valori non negoziabili di Fdi oggi ha partecipato alla manifestazione ‘#restiamoliberi’ promossa da un cartello di associazioni per la liberta’ di pensiero e di educazione a Piazza del popolo. Fratelli d’Italia e’ contro il ddl Zan, che andra’ in Aula alla Camera martedi’ prossimo, un progetto di legge-bavaglio che non si occupa di tutela antidiscriminatoria ma di fatto introduce un reato di opinione quale quello dell’omotransfobia, finalizzato a reprimere la liberta’ di pensiero, di espressione e di educazione. Insomma, il risultato sarebbe quello di reprimere il dissenso rispetto ad un pensiero unico che si vorrebbe imporre. Noi, invece, rivendichiamo il diritto di esprimere le nostre opinioni e di difendere la liberta’ di pensiero”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile del Dipartimento pari opportunita’ famiglia valori non negoziabili di FdI. “Il ddl Zan – continua la senatrice di FdI – non e’ altro che il tentativo di approvare una legge liberticida, che non definisce il perimetro del reato e le fattispecie sanzionabili lasciando cosi’ spazi enormi all’interpretazione e alla discrezionalita’ di chi dovra’ giudicare. Ci sono gia’, giustamente, strumenti giuridici per condannare e punire le forme di violenza basata sull’orientamento sessuale e le forme di discriminazione e non esiste, quindi, un vuoto normativo da colmare. Ne’ esiste, stando agli Osservatori sul tema, in Italia una emergenza di carattere omofobico”. “La verita’ e’ che questa proposta di legge non parla di diritti ma piuttosto punta ad iper tutelare alcuni soggetti discriminandone altri, appellandosi alla controversa identita’ di genere che comprende oltre 50 definizioni. Gia’ sono stati previsti stanziamenti importanti, circa 4 milioni di euro, per attivita’ di propaganda dei movimenti LGBT mentre si prevedono condanne pesanti per chi vuole difendere il diritto naturale di un bambino ad avere un padre e una madre o chi – come noi – chiede che l’utero in affitto sia dichiarato reato universale. Per questo siamo oggi in piazza per difendere chi non vuole abdicare al pensiero unico”, conclude la senatrice Rauti.
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