Roma – Didattica, ricerca e terza missione, con uno sguardo attento agli studi di genere e a “una governance inclusiva che ne comprenda e valorizzi tutte le componenti” nell’ottica di una prosecuzione “del processo di internazionalizzazione intrapreso in questi anni”. L’imprinting con cui Gaetana Morgante intende guidare l’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nel triennio 2020-23 non lascia spazio a interpretazioni e punta all’eccellenza tutta al femminile che continua a contraddistinguere il passo dell’ateneo toscano. L’elezione di Morgante, docente di Diritto Penale, a direttrice dell’Istituto arriva, infatti, in un contesto accademico le cui cariche apicali sono tutte occupate da donne, con la rettrice, Sabina Nuti, la prorettrice vicaria, Arianna Menciassi, la direttrice generale, Alessia Macchia, e la preside della Classe di Scienze Sociali, Anna Loretoni, schierate sulla prima linea di un modello di management alternativo possibile. “Il nostro lo considero senz’altro un modello virtuoso- commenta all’agenzia di stampa Dire Morgante, in carica dal prossimo 1 novembre- una prova di come non bisogna avere paura di far infrangere il soffitto di cristallo alle donne che possono fare molto bene portando ai livelli apicali delle organizzazioni, siano esse pubbliche o private, una sensibilita’ e una competenza che devono essere sempre piu’ percepite dalla societa’ come un valore aggiunto, non come una minaccia nei confronti di establishment consolidati. Ci siamo riuscite provandoci- sottolinea- lavorando molto duramente per presentare programmi e visioni che poi hanno convinto l’elettorato”. Quello stesso elettorato che l’ha scelta per proseguire lungo la strada tracciata negli ultimi sei anni da Andreas de Guttry, direttore Dirpolis uscente. “Il processo di internazionalizzazione ha visto l’Istituto molto impegnato in una serie di sfide volte ad orientare la didattica verso la trattazione di temi di ricerca di frontiera- spiega la neodirettrice- Per limitarmi solo ad alcuni esempi: il peacekeeping, la regolamentazione della robotica, il terrorismo internazionale, i diritti umani, gli studi di genere, le politiche in materia di immigrazione e la sostenibilita’. Inoltre, i nostri ricercatori e le nostre ricercatrici hanno pubblicato ai massimi livelli in ambito internazionale, contribuendo all’ottimo posizionamento della scuola nei ranking delle universita’ del mondo. L’Istituto continuera’ anche a impegnarsi sui temi della terza missione. In questo senso, crediamo di poter contribuire ad attivita’ tipiche quali il public engagement, l’advocacy e la creazione di valore per la collettivita’”, chiarisce Morgante, che ricorda il contributo che la Scuola Superiore Sant’Anna ha gia’ dato e continuera’ a dare all’Italia in tempi di pandemia da Covid-19.
“Siamo consulenti di organismi nazionali e internazionali nell’ambito delle strategie di gestione della pandemia- spiega la neodirettrice dell’Istituto Dirpolis alla Dire- dal punto di vista della predisposizione di strumenti giuridici e di politiche pubbliche rispettose dei diritti di tutti i soggetti coinvolti. Quindi- precisa- un contributo che riguarda essenzialmente l’indicazione di possibili politiche di gestione della pandemia che siano nel contempo efficaci e rispettose delle liberta’ fondamentali. Ancora una volta per limitarmi ad uno dei molti esempi che potrei citare, un nostro laboratorio, il Lider (Laboratorio Interdisciplinare Diritti e Regole, ndr), e’ stato consulente del Governo e della Commissione Europea per la creazione di app come Immuni e di strumenti utili al tracciamento dei contagi, garantendo il rispetto dei diritti legati alla privacy delle persone”.
Tema caro, quello dei diritti, all’Istituto Dirpolis e all’intero ateneo: “Siamo anche impegnati, sia in ambito filosofico-politico che giuridico, nell’affermazione dei temi legati alla parita’ di genere, alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne, degli atti discriminatori e degli stereotipi legati all’identita’ di genere. Gli studi di genere- prosegue- sono una linea di ricerca, di didattica e di terza missione assolutamente centrale per l’Istituto. Lo sono sempre stati ed essendo stata eletta per la prima volta come donna a dirigere un Istituto della Scuola Sant’Anna lo saranno in futuro in modo ancora piu’ pregnante”.
Morgante, commentando il premio Nobel per la Chimica assegnato per il 2020 a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, guarda poi con ottimismo alla strada gia’ fatta per il superamento degli stereotipi di genere “in termini di societa’ civile e di percezione del valore aggiunto delle donne al potere. C’e’ ancora tanta strada da fare- avverte- ma, con un atteggiamento assolutamente positivo e fiducioso, il tratto di sentiero che ci manca potra’ essere percorso in breve tempo”.
Condizione necessaria, pero’, e’ “un sostegno ancora piu’ forte da mettere in campo per le donne che in questa pandemia sono state senz’altro caricate anche del lavoro di cura, da combinare con il lavoro a distanza. Credo che da questo punto di vista- osserva la direttrice di Dirpolis- il sistema di welfare state debba fare la propria parte per supportarle con forme di incentivi economici, anche personalizzabili e modulabili, perche’ le realta’ familiari e sociali nelle quali le donne operano possono essere profondamente diverse tra loro ed e’ giusto che queste misure abbiano un sufficiente livello di elasticita’ per rispondere ai bisogni di ciascuna”.
L’invito di Morgante alle ragazze che si affacciano a scegliere l’universita’ o la propria professione futura, infine, e’ un inno al coraggio: “Non abbiate paura di intraprendere la strada che risponde alle vostre attitudini perche’ l’impegno nel breve, medio e lungo termine vi ripaghera’- dice- Credete in voi stesse e nei vostri sogni e lavorate sodo affinche’ si realizzino”.
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